MoBlack, l'ascesa mondiale della afro house. L'INTERVISTA

Musica
Matteo  Rossini

Matteo Rossini

Crediti fotografici: Akash Communication

MoBlack ci ha raccontato la sua musica e come il genere afro house abbia preso sempre più campo fino a un’affermazione mondiale: “La vera magia è quando si crea la perfetta sinergia con il pubblico”

MoBlack, all’anagrafe Mimmo Falcone, è un artista visionario che ha fatto della commistione di generi il suo punto di forza. Melodie tipiche della tradizione musicale afro e sonorità appartenenti al genere house hanno dato vita a una corrente in grado di conquistare sempre più terreno.

moblack: “La relazione con il pubblico è essenziale”

 

L’importanza di essere concentrati sul presente e la voglia di viaggiare alla scoperta di nuove culture sono alcuni dei filoni narrativi di MoBlack. L’artista ci ha aperto lo scrigno della sua musica raccontandocene nascita e sviluppo con lo sguardo fisso al futuro.

 

La tua musica è un viaggio nel mondo e nelle emozioni, qual è stato il momento esatto in cui hai capito che la chiave della produzione sarebbe stata l’unione di house e afro? 

Nel 2000 dopo i miei primi viaggi in Africa. La musica afro house esisteva già ma non era ancora molto popolare, i suoni erano principalmente tribali e il genere era destinato esclusivamente a un pubblico adulto e di nicchia.

Nel 2013 ho creato la mia label MoBlack Records iniziando a spingere questo genere musicale verso sonorità nuove, più fresche ed elettroniche passando per la deep, l’indie e la techno. Grazie a questo lavoro e alla costanza, il genere afro house è diventato quello che conosciamo oggi. 

Un altro momento importante è stato agli inizi del 2022 quando ho capito che questo genere era finalmente arrivato ai più giovani.

 

Ciò che emerge in modo dirompente è la voglia di celebrare il momento e di essere presenti a sé stessi, questo è stato sempre il tuo modo di vivere? E quanto è stato importante per te?

È importantissimo vivere il presente, ma ho preso piena consapevolezza di ciò dopo la mia esperienza in Africa. Saremmo tutti più felici se lo facessimo. Sono contento che questo messaggio emerga nelle mie produzioni.

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Distaccandoci un attimo dal presente, se dovessi dare un consiglio al te adolescente, quale sarebbe?

Mi consiglierei di concentrarmi sul presente senza smettere di inseguire i miei sogni. Ovviamente bisogna essere disposti a fare sacrifici, a studiare e a lavorare sodo, senza dimenticare mai una bella dose di coraggio per uscire dalla propria comfort zone.

 

Rivolgendo invece lo sguardo al futuro?

Vedo che questo genere musicale crescerà sempre di più.

 

Nel corso della tua carriera hai suonato in tutto il mondo, tra gli ultimi traguardi l’esibizione allo stage Terra Solis del Tomorrowland, quanto è importante la relazione con il pubblico?

La relazione con il pubblico è essenziale, un DJ set senza pubblico non ha senso. La nostra missione è quella di far divertire, emozionare e viaggiare. Per me è importantissimo lo scambio di energia, la vera magia è quando si crea la perfetta sinergia con il pubblico.

 

Se dovessi scegliere tre aggettivi per descrivere la tua musica, quali sarebbero?

Profonda, emozionante e allegra.

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