Daniel Harding nuovo direttore musicale Santa Cecilia: "Musica che facciamo è per tutti"

Musica

Bruno Ployer

foto Musacchio, Ianniello & Pasqualini

Il musicista inglese sarà il direttore musicale di Orchestra e Coro di Santa Cecilia dal 2024. Presenta alcuni suoi progetti e dice: "In questa sala tutti devono sentirsi benvenuti, da qualsiasi ambiente provengano"

Daniel Harding è stato appena nominato direttore musicale di orchestra e coro dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, ma i progetti da realizzare a Roma sono già tanti a partire da ottobre 2024, quando entrerà in carica: si parte con una ‘Tosca’ per inaugurare la sua prima stagione. Sarà l’anno pucciniano e ‘Tosca’ è la più romana delle opere di Giacomo Puccini. L’esecuzione sarà registrata dalla Deutsche Grammophon, dando il via a un nuovo progetto di collaborazione discografica della importantissima etichetta con Santa Cecilia.  Harding porterà l’orchestra e il coro  anche nelle basiliche romane con programmi di musica sacra, a cominciare dal Requiem di Verdi. “Quando mi hanno detto quante sono le chiese di Roma non ci volevo credere” ha detto il maestro durante la presentazione del suo incarico, che durerà almeno cinque anni. Il repertorio dei capolavori dei secoli XIX e XX sarà centrale nei suoi programmi, incluso un ciclo completo delle sinfonie di Mahler, ma fondamentale sarà anche lo spazio per la musica contemporanea, con una particolare attenzione per i compositori inglesi, ha annunciato Harding. 

 

"La musica è per tutti"

 

Cosa farà per portare nuovo pubblico ai suoi concerti? 

“Dobbiamo comunicare il messaggio che la musica è per tutti. Ciò che facciamo qui appartiene a tutti, nella città e oltre. Vorrei che tutti si sentissero benvenuti. Suoneremo un repertorio ampio, cose diverse, per ognuno ci sarà qualcosa. Facciamo tutto il possibile per comunicarle e condividerle e speriamo di vedere tante persone e da tutti gli ambienti.”

 

Harding ha 47 anni ed è una star internazionale del podio: ha diretto un gran numero delle migliori orchestre e frequenta da molti anni l’Italia, dove ha diretto anche alla Scala e alla Fenice. Con Santa Cecilia lavora dal 1997, ma dice: “Mi sono innamorato definitivamente di questa orchestra quando abbiamo suonato Strauss a giugno scorso: sa trasmettere il proprio entusiasmo di fare musica e il livello è estremamente alto. Non c’è nulla che non si possa eseguire con orchestra e coro di Santa Cecilia.” 

 

Il legame con Abbado 

 

C’è anche un altro legame di Harding con l’Italia, forse il più profondo. A 19 anni il promettente direttore d’orchestra è stato assistente di Claudio Abbado a Berlino.

Qual è il suo pensiero oggi per Abbado?

“Claudio Abbado è stato il più grande direttore che ho conosciuto nella vita. È stata la figura più importante per me quando ero giovane. Quando ho scoperto cosa fosse un direttore d’orchestra lui è stato un’ispirazione. Credo che moltissimo del mio percorso musicale e delle mie priorità le ho prese da lui, almeno spero.”

Di una continuazione dei valori di Abbado parla anche il presidente e sovrintendente dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, Michele dall’Ongaro: “Daniel Harding è uno dei più importanti musicisti in circolazione – ci dice- è un talento eccezionale ed eredita anche un’idea di musica, ad esempio da Claudio Abbado, che ci piace ed è inclusione, coinvolgimento dei giovani, apertura verso l’arte contemporanea, verso una internazionalizzazione sempre più accesa. Per noi è la persona giusta, per il suo modo rigoroso ma sorridente che ha di affrontare il fatto musicale.”

Alla presentazione del nuovo direttore musicale è intervenuto con un video anche l’attuale direttore musicale, Antonio Pappano, da diciotto anni alla guida con successo di orchestra e coro di Santa Cecilia. Nel suo in bocca al lupo al più giovane collega ha sottolineato la generosità dei musicisti di Santa Cecilia e la loro capacità di trasmettere il oro amore per la musica. “L’orchestra ha bisogno di una personalità e Daniel è una personalità”, ha concluso Pappano.

 

Un direttore pilota

 

Oltre che per la sua arte lei è conosciuto anche perché è un pilota dell'Air France... 
"Quando sono sul podio ho di fronte cento musicisti che dipendono da me ma quando piloto sono parte di una squadra. Questo diverso modo di vedere il risultato da ottenere è molto interessante per me."

 

 

Dopo l’ufficialità della presentazione è arrivato il saluto tra artisti: una delegazione delle compagini di Santa Cecilia ha voluto abbracciare fisicamente il nuovo direttore: un regalo da scartare, qualche selfie, sorrisi gioiosi e un applauso. “Per cominciare con il piede giusto”, ha detto uno di loro.

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