Arena di Verona, centesima edizione nel segno di Verdi

Musica

Bruno Ployer

fotoEnnevi

Aida e Rigoletto in due nuovi allestimenti, le stelle internazionali della lirica e Roberto Bolle nell'Opera festival 2023, un anno che per la sovrintendente Cecila Gasdia è "uno spartiacque".

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L’ Arena di Verona è uno dei luoghi della musica più famosi a livello globale. È anche un posto dove l’Opera si trasforma da spettacolo per pochi a evento per molti: ogni sera, d’estate, migliaia di persone si incontrano lì dando nuova vita alla tradizione. Nel 2023, dal 16 giugno al 9 settembre, vanno in scena le opere della centesima edizione del festival, che è stata presentata alla Sala stampa estera di Roma.

 

Le due novità

 

I titoli sono otto, inclusi due nuovi allestimenti di capolavori di Giuseppe Verdi: “Aida” (spettacolo di apertura in mondovisione, regia di Stefano Poda) e “Rigoletto”, dal primo luglio. Tornano tre regie di Franco Zeffirelli: “Carmen” di Bizet, “La Traviata” di Verdi e “Madama Butterfly” di Puccini. Due gli allestimenti di Hugo De Ana riproposti: “Il Barbiere di Siviglia” di Rossini e “Tosca” di Puccini. Non manca un altro classico areniano: “Nabucco”, il quarto titolo verdiano della stagione, nella regia di Gianfranco de Bosio.

 

Sovrintendente Cecilia Gasdia, quale spettacolo aspetta di più?

Tutti, perché li amo tutti, ma sicuramente aspetto le due nuove produzioni di quest’anno: Aida e Rigoletto.

Quali sono le stelle e i nuovi talenti che secondo lei sono imperdibili in questa edizione?
Le star le avremo tutte e qualcuna debutterà all’Arena proprio quest’anno. Per esempio avremo Juan Diego Florez, un grandissimo tenore che ha il mio amore incondizionato: sarà all’Arena per la prima volta in una serata tutta sua e anche in una recita di Rigoletto come Duca di Mantova. Anche Asmik Grigorian e Piotr Beczala verranno per la prima volta quest’anno. Assolutamente da non perdere è la prima di Aida con Anna Netrebko, che per me è la regina dell’Arena. Ha debuttato da noi nel 2019 e non ci ha mai abbandonato, specialmente nei momenti più difficili. Nel 2020, durante la pandemia, venne a lavorare gratuitamente per aiutare la Fondazione Arena di Verona.  E poi soprattutto i giovani: dall’inizio della mia gestione, nel 2018, ho dato loro grande spazio. Molti debutteranno e per Monica Conesa, soprano cubano-americana di 26 anni, la conferma dopo una piccola recita dell’anno scorso: canterà Aida.

Che aspettative avete per questa centesima edizione?
Come in tutte le edizioni vogliamo fare molto felici gli spettatori e fare il bene della nostra fondazione e della nostra città. Innanzitutto il pubblico: vogliamo che porti nel mondo la gioia di essere stati all’Arena di Verona e la trasmetta agli altri. Quest’anno è per noi uno spartiacque tra ciò che è stato e ciò che sarà e vogliamo un pubblico sempre più numeroso.

Oltre ai nomi citati dalla Gasdia, nel cast 2023 ci sono anche Jonas Kaufmann, Plácido Domingo, Roberto Bolle, l’Orchestra e il Coro della Scala diretti da Riccardo Chailly: a loro sono dedicate serate speciali. Tra i direttori più presenti sul podio Daniel Oren e Marco Armiliato.

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