Archiviata la causa contro Mariah Carey per il presunto plagio di All I Want for Christmas
MusicaIl cantante country Andy Stone, autore di un brano con lo stesso titolo della hit del 1994, ha ritirato la sua denuncia. A giugno aveva citato in giudizio la diva dell’R&B per violazione del copyright, chiedendo un risarcimento pari a 20 milioni di dollari
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Nel 2016 l’autorevole Economist aveva calcolato che Mariah Carey guadagnasse ogni anno due milioni e mezzo di dollari solo grazie ai diritti su All I Want for Christmas is You. Una bella somma per un successo che nessuno nel 1994 avrebbe immaginato di queste proporzioni, a cominciare dalla stessa cantante al tempo certa che “la maggior parte delle persone volesse ascoltare in primis le canzoni natalizie classiche”. A New Orleans Andy Stone era convinto tuttavia che anche All I Want for Christmas fosse in fondo tutto fuorché un brano originale, arrivando a dire che si trattasse di una rivisitazione non autorizzata di un suo pezzo omonimo uscito cinque anni prima. La crociata dell'artista è andata avanti a lungo toccando il suo punto più alto a giugno, quando il leader dei Vince Vance & the Valiants ha citato la cantante per plagio chiedendo un risarcimento pari a 20 milioni di dollari. Questa cifra non arriverà mai nelle tasche di Stone che oggi ha ritirato la denuncia, dopo essersi forse reso conto delle chiare differenze tra i due brani.
177 modi di dire “Tutto quello che voglio per Natale sei tu”
Facendo una rapida ricerca sul sito dell'Ufficio per il copyright degli Stati Uniti si contano ben 177 pezzi intitolati All I Want for Christmas is You. Nessuno si è tuttavia neanche lontanamente avvicinato al successo della hit di Mariah Carey che venne salutata ai tempi dal New Yorker come “una delle poche degne aggiunte moderne al canzoniere di Natale”. A dicembre dell’anno scorso questo inno moderno delle feste era addirittura arrivato a un miliardo di streaming su Spotify, diventando il primo brano natalizio a raggiungere la cifra. Un traguardo storico che certificava in maniera definitiva l’imperituro successo di un singolo iconico, in grado di essere citato anche su altri media e capace persino di dare il titolo a film e libri (uno scritto dalla stessa Carey).
vedi anche
All I Want for Christmas is You: primo posto in tre decenni diversi
All I want for Christmas is you(r song)
Tra i 177 brani intitolati All I Want for Christmas is You si annovera anche la hit del 1989 ad opera dei Vince Vance & the Valiants. A onor del vero, la canzone di questo gruppo country di New Orleans (dalla formazione variabile come il tempo a ottobre) ha raggiunto buoni risultati di vendita nel tempo, entrando addirittura nella Billboard Hot Country Songs in sei diverse occasioni durante gli anni Novanta. Un grandissimo risultato per la band che, dal 1971 a oggi, non ha mai ripetuto un exploit simile. Tolta questa dolce canzone natalizia, invero molto fuori dai canoni del resto della produzione dei Vince Vance & the Valiants, l’unico altro “successo” dell’ensemble resta la discutibile parodia Bomb Iran, che rischiò di finire in classifica nel 1981 (scatenando non poche polemiche). Quest’ultimo brano tuttavia, tolto il dissacrante testo, era tutto meno che originale essendo basato sulla melodia del classico surf rock Barbra Ann dei Beach Boys. Anche in ragione di questo fa quasi sorridere che il frontman e unico membro fisso dei Vince Vance & the Valiants Andy Stone abbia pensato in estate che fosse una buona idea andare in tribunale per una canzone che, titolo a parte, ha davvero poco in comune con la sua composizione. Forse su suggerimento dei suoi stessi rappresentanti legali, Stone ha quindi ritirato ora la denuncia e sepolto l’ascia di guerra. Tutto quello che voleva per Natale era una parte dei proventi della canzone ma, probabilmente, dovrà alla fine accontentarsi di un pigiama in regalo come molti di noi.
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