Il controverso brano della cantautrice statunitense è stato rimosso da tutti i servizi di streaming. Per adesso sia la data ufficiale in cui questa rimozione è stata effettuata sia il tipo di coinvolgimento di Smith nella decisione rimangono sconosciuti
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La canzone intitolata Rock and roll nigger di Patti Smith è stata rimossa da tutti i servizi di streaming. Per adesso sia la data ufficiale in cui questa rimozione è stata effettuata sia il tipo di coinvolgimento di Smith nella decisione rimangono sconosciuti.
Il brano è stato pubblicato nell'album Easter del 1978 della cantautrice, il disco che contiene la sua hit Because The Night.
La controversa canzone di Patti Smith risulta ancora disponibile nel caso l’intero album venga acquistato digitalmente (o anche fisicamente: dalla tracklist del disco fisico non è stata eliminata).
Nel brano in questione si sente la musicista riferirsi con il termine considerato un insulto razziale a persone come Jackson Pollock, Jesus Christ e Jimi Hendrix. Quella parola (che riportiamo di seguito censurata: “n*****”) viene pronunciata dalla cantautrice non per motivi di discriminazione razziale ma per descrivere uno stato d'animo in cui ci si sente emarginati dalla società.
Le parole di Patti Smith sulla canzone
Nelle note di copertina del disco Easter, Patti Smith scrisse all'epoca: “N***** non è stata scelta per il colore (della pelle) […]. La parola […] deve essere ridefinita: tutti i mutanti e i neonati nati senza sopracciglia e tonsille... ogni uomo che si estende oltre la forma classica è un ne**o”.
La poetessa rock ha difeso il suo personale uso della parola razzista, spiegando che per lei non è affatto razzista nella sua accezione, nel senso che lei la utilizza non per discriminazioni legate al colore della pelle.
Rock and roll nigger è stata da lei eseguita dal vivo fino al 2019.
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Il nuovo significato che Patti Smith avrebbe voluto dare all’insulto razzista
In un'intervista del 1978 con Rolling Stone, Patti Smith ha definito Mick Jagger un "ne**o”, affermando quanto segue: "Nelle nostre note di copertina ho ridefinito la parola n***** come un artista mutante che andava oltre il genere”.
Quando l'intervistatore ha suggerito che Jagger non aveva “sofferto come chiunque sia cresciuto ad Harlem", lei ha risposto: "La sofferenza non fa di te un ne**o”.
E poi ha voluto chiosare: “Voglio dire, anch'io sono cresciuta povera. […] Pensi che i neri siano migliori dei bianchi […]? Sono cresciuta con i neri. È come se potessi camminare per strada e dire a un bambino: "Ehi ne**”o, non ho alcun tipo di super rispetto o paura per quel genere di cose. […] Sento che le parole possono sopravvivere alla loro utilità, a meno che non le ridefiniamo”.
Nel 1996 ha continuato a difendere quel suo nuovo significato dato all’insulto razzista, dicendo: “Potevi chiamare Michelangelo e Leonardo da Vinci un ne**o – persone che creavano arte per il palazzo ma dovevano entrare dalla porta sul retro. Beethoven non poteva entrare dalla porta d'ingresso del palazzo”.
E la poetessa rock ha continuato ancora e ancora: "Stavo prendendo questo uso arcaico della parola n****r e l'ho reinventato. Era l'idea di prendere una parola che fosse specifica e dolorosa per le persone e cancellarla, farla saltare in aria e reinventarla in modo che fosse più simile a un distintivo di coraggio. Come facevano i ragazzi con la parola punk. Faceva parte del tentativo del mio gruppo di rompere i confini, di cancellare le etichette". Tuttavia il suo sforzo per reinventare un "significato altro" della parola n****r evidentemente non ha dato i frutti sperati.