La band sarà al Teatro Miela di Trieste, con ospiti e amici, il 31 ottore. Poi porterà in giro lo spettacolo Pasolini, Concerto Disegnato. L'INTERVISTA A ENRICO MOLTENI
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Halloween non poteva che essere in piazza per i Tre Allegri Ragazzi Morti. In questo 2022 lo festeggiano al Teatro Miela di Trieste on una serata unica che è una festa per ballare, con gli interventi hip-hop/rap di Squarta dei Cor Veleno, la cumbia psichedelica dei Cacao Mental, il rock ’n'roll dei TARM per poi finire l’irresistibile elettronica di Populous. L'11 novembre da Carpi parte il tour Pasolini, Concerto Disegnato: è uno spettacolo che portano in giro da anni e che è sempre richiesto e ancora di più adesso che si celebra il centenario della sua nascita.
Enrico partiamo da Trieste e da quello che ci attende: come è stata costruita questa edizione?
È un bando legato alla regione Friuli Venezia Giulia per dare risalto alle bellezza della nostra terra. Siamo alla terza edizione e sono sempre diverse tra loro. Questa doveva essere una edizione estiva ma è cambiata in corsa e invece di fare tanti piccoli appuntamenti ne facciamo uno più grosso. Per altro il 31 di ottobre noi suoniamo facilmente anche per l’immaginario che suscitiamo. Si suonerà dalle 9 alle 2 di notte e speriamo che sia divertente.
La via di casa, che è il nome dell'edizione del 2022, oggi sembra un concetto antistorico in una umanità fluida: cosa è oggi casa?
Intanto è il titolo di una nostra canzone. È sempre il posto dove ci sono gli affetti e dove ci si sa muovere bene, dove si conoscono le abitudini. Se ne può avere più d’una. In questo caso è la nostra regione dove siamo cresciuti e ci siamo temprati. Davide Toffolo dice che se vai forte a Pordenone sei pronto ad affrontare il mondo.
Tra gli ospiti c’è Squarta dei Cor Veleno con i quali avete creato l'album Meme K Ultra: farete qualcosa insieme?
Ognuno farà il suo perché per partecipare con noi servirebbero computer e altre cose ma qualcosa potrebbe accadere mascherata da improvvisazione.
Uno dei temi di quell’album sono i sogni nel cassetto, intesi come un invito a non procrastinare: abbiamo una umanità così a rilento?
È strano, siamo lenti su alcune cose ma velocissimi su altre. C’è qualcosa che va avanti a prescindere del nostro intervento e quella è la linea vera del tempo da rispettare.
L’odio come legge: credi che sconfiggerlo sia la grande sfida della musica nei prossimi tempi?
Lo è da sempre, parlando della musica più pop. Non è la prima volta che la musica diventa la bandiera di alcuni movimenti. Oggi forse la ha un po’ persa, ma negli anni Sessanta e Settanta era più legata al pensiero politico e delle persone. Oggi non sono tantissimi quelli che diffondono il pensiero, molta musica leggera è davvero leggera. Ci siamo allontanati da Bob Dylan. Noi TARM siamo naif ma il pensiero politico sotto c’è sempre, spero ne arrivino altri a camminare con noi.
Frequento solo chi dà coraggio: oggi il coraggio cosa è?
Cominciamo ad avere una certa età, suonando molto abbiamo conosciuto tante persone. Chi tiene su il morale e ha visioni va frequentato, chi è un po’ più negativo e si lamenta meglio allora prendere strade diverse. Non si può stare con tutti dunque stiamo con chi ha coraggio e forza.
L’aria è finta e la realtà è vuota: la scrittura è l’antidoto?
Nella nostra testa la risposta è sì. In una canzone puoi sognare.
Come avete costruito lo spettacolo che ruota intorno a Pier Paolo Pasolini?
Nasce tanti anni fa, quando Davide scrisse il libro che gli ha dedicato. Lui immagina sempre uno spettacolo per presentarlo smarcandosi dall’incontro tradizionale. Quindi è nata una rappresentazione teatrale dello spettacolo. La facciamo da anni e pensavamo finisse poi ciclicamente ce la chiedono e ritorna. Ora ci sono anche, oltre i disegni, interludi con libri e spezzoni di film, è uno spettacolo ricco per gli occhi. Per i 100 anni della nascita ce lo hanno chiesto e dunque lo riprendiamo e mi sa che lo faremo forse per sempre. Lo porteremo in Croazia, lo abbiamo già fatto a Parigi: potrebbe essere il giusto modo per andare all'estero.
Chi è oggi Pier Paolo Pasolini? Che eredità lascia, secondo te, a chi oggi ha vent’anni?
Lo spirito critico è il suo aspetto più interessante, lui mette tutto in discussione. Non è facile convincere un ragazzo a "incontrarlo" vista la leggerezza che c’è in giro ma nell’insieme suscita interesse e spero susciti attrazione sulle generazioni più giovani senza che sia io a dirglielo. Magari il nostro spettacolo incuriosisce, io da ragazzino sono rimasto colpito dal suo cinema.
Possiamo dire che è anche grazie a voi se la nostra anima balla?
Diciamolo.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Per quest’anno abbiamo dato, ci sono canzoni su cui lavoriamo ma se ne parla più avanti. A Natale ci riposiamo e poi ci rivediamo nel 2023.