Il brano è la storia di una donna che decide di lasciare la città, che percepisce ormai come ostile, sempre più invivibile
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
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Ciao a tutti, sono Antonio Pignatiello, amo il cinema, il teatro, la musica, la storia, la
letteratura, la filosofia, la scienza e lo sport. Leggo e scrivo per necessità. S'intrecciano alla geografia i miei passi. Alla storia i pensieri. I maestri del passano ci indicano la rotta. E' da lì che voglio partire. Riprendere il discorso interrotto. Sono figlio dell'Italia degli anni 80, i 90 in agguato, la fine della Prima Repubblica, la
stagione di Tangentopoli. Il nuovo millennio, i socials, il digitale. Mutamenti velocissimi nell'era dell'Homo Videns. Violenza, razzismo, muri, porti chiusi: odio. Temi fino a pochi anni fa lasciati ai margini della storia tornano nuovamente di moda per riprendersi la scena. E’ questa la nuova realtà con cui bisogna fare i conti. E bisogna prendere posizione!
Somigliamo sempre più ad insetti-robot che si accalcano l’uno sull’altro in un’orgia
di vacui liquidi umori attratti dalle luci del successo, del potere a tutti i costi e del
denaro che altro non è che un collettivo inganno. In questo contesto storico-sociale il
personaggio di Giulia ci offre il suo sguardo sul mondo e ci accompagna verso una
vita diversa con un ritorno alla semplicità dove le piccole cose di tutti i giorni sono
anche le più importanti. A ben vedere, da una parte abbiamo città e metropoli sempre più invivibili con effetti devastanti per l’uomo a livello psico-fisico, dall’altra parte abbiamo i paesi delle aree interne sempre più “invisibili”. Paesi interi e piccole
comunità che da qui a dieci, vent’anni, se non si inverte la rotta, scompariranno
definitivamente. Stiamo andando a tutta velocità verso un nuovo ordine mondiale
dove domina la disuguaglianza economica e sociale: pochissimi diventano sempre
più ricchi e potenti, mentre i restanti miliardi di uomini e donne si muovono
confusamente alla ricerca di una società più giusta, e cercano un faro o una luce ad
indicargli la via. In questo contesto, dunque, diventa urgente riconnetterci con noi stessi. Ci vuole una trasformazione sociale e, per attuarla, un cambiamento di pensiero. Di cultura.
Giulia è la storia di una donna che decide di lasciare la città, che percepisce ormai
come ostile, sempre più invivibile; un luogo in cui i rapporti di amicizia si sgretolano
facilmente, la vita si fa sempre più liquida e il rischio di sentirsi soli è a portata di
piede; un posto da cui si è sentita attratta da giovanissima, ma che adesso sente
sempre più distante da quella che è la sua idea di Vita. In questa sorta di dialogo a
due voci se da una parte c’è il rifiuto di un mondo sempre più complesso e
disordinato, dall’altra c’è la volontà da parte della protagonista di intraprendere
un’altra strada e di rimettersi nuovamente in gioco. Dove andrà a vivere? In un
piccolo borgo, in una casa in mezzo al bosco, in una piccola cittadina bagnata dal
mare? Il finale resta volutamente aperto con un coro di voci ad accompagnare l’inizio
del suo nuovo viaggio…perché, come dice la voce della sua anima, "c’è un mondo
diverso, migliore di questo…vedrai…".