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Teatro alla Scala, la Philharmonia Orchestra inaugura MITO SettembreMusica 2022

Musica
Philharmonia Orchestra © Mark Allan

Martedì 6 settembre al Piermarini si accendono le “Luci” della sedicesima edizione del Festival che quest'anno indaga le molteplici relazioni tra la musica e la luce, tra l’ascoltare e il vedere, attraverso capolavori della musica classica e novità.  A dare il via la londinese Philharmonia Orchestra insieme al direttore d'orchestra statunitense John Axelrod. Centosedici i concerti in programma fino al 25 settembre

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Dopo la serata inaugurale di Torino, si accendono anche al Piermarini (Teatro alla Scala: qui tutte le news) le "Luci immaginarie" di MITO SettembreMusica 2022, che illumineranno i centosedici concerti in programma fino al 25 settembre. Protagonista della sedicesima edizione del Festival, la londinese Philharmonia Orchestra, che vanta nella sua storia collaborazioni con direttori d’orchestra del calibro di Arturo Toscanini e Riccardo Muti. Stasera, con l’introduzione di Gaia Varon e alla presenza del Sindaco Giuseppe Sala, la storica orchestra sarà accompagnata da John Axelrod, che ha diretto dal 1996 più di 175 orchestre, 35 opere e 60 prime mondiali, affermandosi fra i direttori d’orchestra più rilevanti di oggi.

John Axelrod - Foto Marc Roger

Il concerto della Philharmonia orchestra

 

La serata immergerà il pubblico nell’atmosfera del Festival di quest’anno, che con il tema “Luci” indaga le molteplici relazioni tra la musica e la luce, tra l’ascoltare e il vedere, attraverso capolavori della musica classica e novità. I tre brani per i concerti condurranno in mondi immaginifici, ricordandoci quanto la musica sia un linguaggio potente e attuale, soprattutto in una contemporaneità che parla di realtà parallela e aumentata. Trasporta l’ascoltatore in un luogo intimo e surreale, come quello di una foresta fantastica, The imagined forest della pluri-premiata compositrice inglese ventisettenne Grace-Evangeline Mason. Il brano, scritto nel 2021 e proposto a MITO in prima italiana, si ispira alle installazioni di ambienti naturali immaginari dell’artista Clare Celeste Börsch. Altrettanto immaginifica è la Suite n. 1 op. 46 che nel 1888 il norvegese Edvard Grieg trasse dalle musiche di scena del dramma Peer Gynt del connazionale Henrik Ibsen, seguendo il protagonista nel suo viaggio esotico tra i colori e la natura del Marocco. Il paesaggio e le luci dell’Oriente delle Mille e una notte brillano invece nell’ultima pagina del concerto, anch’essa composta nel 1888: la fiabesca Suite sinfonica op. 35 Shéhérazade del compositore russo Nikolaj Rimskij-Korsakov, che richiama le storie del crudele sultano Shahriar contenute nell’antica raccolta araba.

 

Per il programma completo, clicca qui

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Grace-Evangeline Mason - Foto Mark Mason