La distanza è come la realtà, non può essere alterata: per quanto possiamo pensare di rimanere attaccati a qualcuno o qualcosa, quando ci allontaniamo l’armonia si spezza e cambia
IL VIDEO E' INTRODOTTO DA UN TESTO ORIGINALE DELL'ARTISTA
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“OKAY” è un brano a cui tengo molto perché rappresenta l’inizio di un nuovo percorso per me. La canzone presenta una struttura tipicamente pop e affronta la tematica del cambiamento: ci troviamo spesso a dover fare i conti con la distanza, qualcosa che «non è mai per sempre» e che purtroppo talvolta rompe degli equilibri. Quello che vogliamo non è eterno, come quello che siamo d’altronde. Prendere un treno a volte vuol dire lasciarsi alle spalle una parte di noi stessi, che pensavamo sarebbe rimasta con noi. La distanza è come la realtà, non può essere alterata: per quanto possiamo pensare di rimanere attaccati a qualcuno o qualcosa, quando ci allontaniamo l’armonia che conoscevamo fino a quel momento si spezza, cambia, e cercare di mantenere tutto come prima risulta diabolico. Bisogna lasciare che la vita sia. Togliersi dal viso dei ricordi, soprattutto quelli che ci impediscono di affrontarla con occhi nuovi, diventa una priorità. Ma c’è un prezzo da pagare, perché il nostro cuore reagisce in maniera unica e imprevedibile, e ci sentiamo come appesi a un filo. «Completamente». Il videoclip è diretto da Matteo Croci e Jacopo Ambroggio. Lo abbiamo girato sul Lago di Como e nei vari scenari abbiamo cercato di trasmettere per immagini il mio groove personale, facendomi immergere in scenari bucolici e atmosfere quasi sospese nei toni pastello. La location principale si trova a pochi passi dalla stazione Como San Giovanni, si tratta dell’abitazione che è stata in passato la dimora del custode della darsena privata di Villa Olmo, e che oggi appartiene al patrimonio della villa stessa, nonostante il suo disuso. La casa è stata successivamente ereditata ed ora si presenta come uno scrigno pieno di ricordi e segni del tempo: tra collezioni di enciclopedie e cassette di legno colme di vinili, risme di spartiti e vecchie tecnologie, gli intonaci delle pareti si sgretolano ma rimangono vivi i suoi colori, specchiati nell'acqua del lago. Volevo che questo video riuscisse a trasmettere un po' di solitudine - ma nel modo più leggero possibile - e del sentimento di malinconia che solo un viaggio, più di sola andata che di ritorno, ma
visto in maniera catartica, sa darti. Sono una persona che cerca sempre di tirare fuori del positivo dove spesso sembra muoversi solo negatività e questo concetto -parlando con i video maker- ho voluto che fosse inteso come elemento principale e che guidasse anche la scelta dei luoghi in cui girarlo. La canzone è stata prodotta da DEMA e STANZA SX, aka Cristian e Dennis: loro due sono i miei ragazzi, i miei producer di riferimento con cui ho condiviso la visione di questo progetto fin dagli inizi. Io ho iniziato a fare musica con loro e loro hanno iniziato a fare musica con me. Ricordo che
avevamo 18 anni, stavamo in cameretta con le casse Logitech e un monitor decrepito a fare musica senza pretese, per poi caricarla su YouTube. Sono grato del rapporto che ci lega, perché trovo ci sia un modo di capirci quasi viscerale, ci percepiamo musicalmente senza dover dire niente: io so già che quello che stanno facendo loro è quello che voglio io e viceversa. Si è creato un workflow che si è poi stratificato negli anni, ed è forse il motivo per cui abbiamo un suono molto riconoscibile; il nostro è uno scambio di cui sono molto grato.