La musica degli Imagination è una musica piena d'amore e molto sexy, dice Leee John, che sarà presto in tour per i 40 anni dello storico gruppo britannico
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Gli Imagination sono tornati. Negli anni ’80 riempivano i dance floor di tutto il mondo con la loro musica; hanno ottenuto 9 dischi d’oro e 4 di platino e occupato i primi posti delle classifiche di tutto il mondo. Leee John, voce dello storico gruppo britannico, è arrivato in Italia per partecipare a Disco Diva, rassegna che si tiene a Gabicce Monte, al confine tra Marche ed Emilia Romagna. La manifestazione, nata 8 anni fa grazie a Cristina Tassinari, è un focus sulla musica Dance degli anni '70 e '80.
L’incontro con Leee John, classe 1957, si tiene nell’albergo dove alloggia, a Gabicce Mare. Leee è musicista, cantante e attore britannico; è nato a Hackney, Londra. Arriva puntuale, è elegante e molto cortese, disponibile a raccontarsi.
Come stai?
Sto molto bene. Ho appena festeggiato un gran bel compleanno, è un bel periodo per me; il mio anno comincia ora. Sono molto felice. Ero con la mia famiglia, questa settimana, abbiamo celebrato la vita e la musica. Sono coinvolto in tanti progetti, in tante cose creative, sono soddisfatto per questo. Sono contento di essere qui, sono tornato in Italia: amo questo Paese; amo il cibo italiano, molto, moltissimo. Mi entusiasma essere qui a Disco Diva, ci sono tante persone straordinarie che ci aspettavano, è un evento meraviglioso.
Che rapporto hai col pubblico italiano?
Il pubblico italiano per me è come una famiglia. Ho molti amici italiani, anche in Inghilterra. Ho amici carissimi che vivono in Puglia, a Milano, a Roma, ci lega un rapporto molto forte; a loro piace farmi ubriacare con il Barolo!
Che tipo di show vedremo?
Sto preparando per voi una grande sorpresa; penso che molte persone non vanno a un concerto da tanto tempo, specialmente da quando è scoppiato il Covid, negli ultimi due anni, così, ho pensato di farvi una grande sorpresa. Quest’anno celebriamo i 40 anni degli Imagination e sono in tour in tutto il mondo: dall’Italia, alla Spagna, all’America, fino al 2023. Abbiamo anche preparato un cofanetto che uscirà in autunno. Ci sarà la mia musica, la musica degli Imagination, materiali inediti, materiali originali, cose che vi piaceranno; un cofanetto davvero speciale che in Italia lanceremo molto probabilmente a ottobre.
Si dice che il rock non muore mai, forse, anche la Disco Music. Sei d’accordo?
Ho sempre sentito che la musica degli Imagination fosse piena di elementi funk. La Disco Music è degli anni ’70, noi eravamo più anni ’80. In Francia la chiamavano Disco Funk, a Londra Brit Soul; Paesi differenti davano nomi differenti. Io però ho sempre sentito che eravamo soul, con qualcosa di funky jazz, specialmente in brani come “Body Talk” o “In and Out of Love”. Puoi definirla musica, musica che ti fa sentire bene.
Che cosa resta di quegli anni?
Gli anni ’80 sono stati anni meravigliosi. Un periodo di innovazione, avevamo il computer, le sequenze, la prima volta dei video. I video sono diventati main stream. La tecnologia ha fatto un lavoro veramente forte; è stato un periodo molto dinamico. Anni in cui era fondamentale l’aspetto visuale delle cose, che si è riverberato in una nuova generazione di integrità artistica e di moda creativa.
Pensi che quel periodo abbia cambiato la Società?
Penso che abbiamo influenzato fortemente la musica. Scrivevo sempre canzoni e mi confrontavo con i miei produttori in studio. Era sempre una buona combinazione, sapevamo che stava succedendo qualcosa. Qualcosa di fresco ed eccitante stava succedendo e volevamo che fosse evidente anche dal punto di vista visivo. E’ stato un momento di grandi cambiamenti. Penso che ciò che abbiamo fatto allora sia stato il seme di ciò che i ragazzi stanno facendo adesso. Si vestono come gli Imagination. Vado in giro e vedo ragazzi che vestono come noi 30 anni fa, che dico? 40 anni fa: mi sembra interessante. A quel tempo, quando noi lo facevamo, non ci rendevamo conto di quanto fossimo innovativi, nel sound, nello stile. Col passare del tempo la gente ha detto: guarda un po’, è un buon pezzo di musica. Oggi si vede, ciò che abbiamo fatto, è qualcosa di unico. Era diverso. Sai, ci divertivamo. Era sexy, era molto divertente. Abbiamo vissuto un bel periodo. Abbiamo goduto del suonare dal vivo, delle luci, una specie di atmosfera vecchia Hollywood, qualcosa del tipo “dimentica il tuo dolore”. Stavamo dando un buon messaggio e la gente non se ne rendeva conto. Ora noi facciamo musica e luci, un’amplificazione di un messaggio positivo, di un sentirsi bene. E’ questa la musica degli Imagination. Canzoni d’amore come “In the Heat of the Night”, “Body Talk”, ti fanno sentire sexy. Ce ne sono tante che io ho scritto. Credo fossero espressione di ciò che stavamo vivendo in quel momento, ecco perché credo resistano ancora oggi e da ben 40 anni.
Penso che la musica ci faccia sentire bene, qualche volta ci fa anche piangere, ma piangere di gioia. Credo che sia così anche per la musica degli Imagination, di Leee John, in una situazione emotiva; ti fa sentire positivo, questa è la cosa principale.
Che cosa pensi della musica che ascoltiamo oggi? Ti piace?
Alcune cose mi piacciono, altre meno. Penso che la tecnologia è stata involutiva per la musica. C’è un sacco di autotune, così non riesci davvero a capire come cantino. Talvolta fanno anche remix della mia voce e io penso “Oh, mio Dio!”. Io voglio sentire il cuore e l’anima delle persone, invece, oggi tutto suona un po’ come un computer game, perché ci mettono un sacco di effetti. Tuttavia ci sono ancora molti buoni artisti, puoi trovare anche quello che offre qualcosa di nuovo.
Conosci qualche artista italiano di oggi?
No, non ne conosco. Hai visto cosa è successo con la Brexit? Questa cosa della Brexit è ridicola, a mio parere. Prima della Brexit avevamo un buon rapporto con l’Europa: per la musica, per l’Arte e in genere. Ora, con la Brexit, vogliono mantenere tutto nel Regno Unito e quindi non comunichiamo così tanto. Prossimamente passerò un po’ di tempo in Italia, Francia, Spagna, Belgio e così spero di ascoltare musica quest’anno e il prossimo, così da farmi un’idea anche della musica che circola in Italia.