Lorenzo Fragola e Mameli dai tarocchi tirano fuori la Luna Fortuna

Musica

Fabrizio Basso

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Si tratta di un singolo reggae da ascoltare con il braccio fuori dal finestrino sulla litoranea, perfetto per questi giorni in cui si inizia a respirare aria d'estate, di divertimento e di uscite. L'INTERVISTA

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Dopo l'annuncio della loro collaborazione e l'uscita del loro primo brano Attraverso, i sicilianissimi Lorenzo Fragola e Mameli pubblicano Luna Fortuna prodotto da Takagi & Ketra per Sony Music ItalyLuna Fortuna è un nuovo tassello che sancisce un sodalizio artistico tra due cantautori che sono uniti non solo da una grande amicizia, ma anche dal bisogno di vivere in modo viscerale le cose che fanno. Dall'unione dei loro due mondi nasce una proposta musicale nuova,  fresca, un nuovo viaggio attraverso il quale  i due cantautori raccontano il loro percorso nella musica condividendo sogni, ansie e obiettivi.

Partiamo dalla scelta di questo brano come singolo, suppongo, dell’estate.

E’ lui ed è stato prodotto con Takagi & Ketra, che quando lo hanno ascoltato non hanno avuto esitazioni nel produrlo.
Se non sbaglio la luna, carta numero 18 dei tarocchi, celebra solo luna: perché avete aggiunto la parola fortuna?
Hai ragione, non c’è la carta della fortuna ma c’è la ruota della fortuna. Per chi li segue è una cosa intoccabile la luna. Per noi ci sembrava più particolare aggiungerci la fortuna.
Nella carta originale c’è un gambero, che nella simbologia indica un percorso difficile, che voi avete sostituto con un’auto.pattuglia: perché?
Perché nel testo facciamo riferimento a quella che ci insegue col cane. e vuole prenderci…è capitato un po’ a tutti almeno una volta di essere fermati per un controllo. Ora dove c’è la movida ci sono sempre ragazzini e quindi ci sono più controlli. Ma c’è anche la voglia evadere, quello che noi cantiamo è una allegoria dell’essere liberi: c'è l'inseguimento ma la notte e la voglia non ci scappano. Pensiamo alla libertà nelle notti magiche in estate, quando scavalcavamo i muri per andare in piscina, entrare nei garage per scivolare sullo skateboard o correre di notte in bicicletta.
Però non è considerata una carta totalmente positiva: l’uomo è visto come un viaggiatore ambiguo e affascinante: siete voi?
Ambigui sì, affascinanti non lo sappiamo. La musica è un viaggio sia per la canzone che per chi la scrive, anche da orecchio a orecchio!
Quando è nata l’idea di lavorare insieme? Questo è il secondo brano dopo Attraverso: ne arriveranno altri?
Non è un featuring, l’idea è fare brani tutti insieme. Siamo partiti col progetto quando il brano andava oltre la singola collaborazione e ci siamo fatti l’idea che non si trattava di un episodio singolo. Abbiamo un linguaggio e un modo di scrivere comune, sfaccettature che possono essere limitate. Ci siamo trovati molto bene, non ci sono tanti artisti pop che si mettono insieme e lavorano insieme. E' un terreno fertile per entrambi, costruiamo racconti che non saremmo capaci di fare da soli.
Mi bagno le labbra con l’America: esiste ancora l’american dream?
No, sono immagini e sapori che in una situazione globalizzata si sono un po’ persi. Siamo nel mito di quell'epoca e non nel sogno reale…
Ad agosto musica tropicale, al futuro si pensa da settembre: l’estate è un tempo sospeso? E perché abbiamo bisogno di fortuna ad agosto?
Fortuna anche ad agosto. E’ un momento relax. E' un momento d'amore e di socialità; è così nella cultura italiana. Per noi non è solo riposare ma riprendersi la socialità che l'inverno rende meno potente.
Perché non ha senso perdersi in parole e guardare il cielo è uno spreco immenso?
Il senso del brano Attraverso è ambiguo. Noi lo abbiamo interpretato come un dialogo tra un ragazzo e una ragazza dove c’è un flirt ma molto sensuale…insomma non perdiamo tempo a parlare a guardare il cielo e siamo concreti, siamo carnali.
A livello individuale state lavorando a qualcosa?
C'è chi produce e chi fa l'autore ma dal lato artistico procediamo insieme.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Faremo eventi promo e radio. Non abbiamo ancora le canzoni per suonare, appena il numero ci sarà inizieremo. Non ha senso fare nella stessa sera due concerti separati. Deve essere una cosa nostra, magari con qualche momento singolo…ma dobbiamo dare il senso di unità. Abbiamo una esigenza musicale e artistica di condivisione, quello che è nato finora e quello che sta nascendo è scritto tutto insieme.

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