L'album è un incontro tra classica e pop partendo dalla tradizione che diventa un omaggio alla grande musica italiana
Venerdì 27 maggio esce nei digital store Corde il nuovo disco di Daniele Stefani,a distanza di tre anni esatti dall’ultimo album La Fiducia. Grazie alla preziosa esperienza di questi ultimi due anni con il progetto Lezioni italiane - Note d'Italia, un viaggio musicale ideale attraverso il nostro splendido territorio raccontando l’eccellenza della nostra canzone, Daniele ha maturato il desiderio di raccontare nuove emozioni in musica e di racchiuderle in un album di cover italiane con un unico denominatore comune: lo strumento a corde: “L’idea di Corde -racconta- nasce dal desiderio di ritornare all’essenza della musica con cui sono cresciuto. Creare un incontro tra musica classica e pop partendo dalla tradizione, dalle radici, utilizzando anche strumenti tipici dell’orchestra. Un omaggio alla canzone italiana d’autore ed alla bellezza del nostro patrimonio musicale e culturale. In un tempo veloce, in cui sempre meno si conoscono i dettagli di un album, nella rapidità dettata dal mondo social e dallo streaming, difficilmente si trova il tempo di conoscere ed approfondire chi e cosa sta dietro la preparazione di un disco”.
Accanto alla figura del cantante, volto e soggetto attrattivo dell’opera, Daniele punta qui a valorizzare il lavoro e la figura del musicista, ponendolo sullo stesso piano dell’artista interprete in duetti che diventano “quadri emozionali” attraverso arrangiamenti intensi e ricercati. Dalle chitarre agli archi, dal pianoforte all’arpa, dal basso alle corde vocali, la voce stessa diventa ritmica attraverso l’uso della tecnica del beatbox e attraverso la narrazione, grazie anche alla presenza speciale di due attori in uno dei brani dell’album. Corde è un album di canzoni, strumenti ed emozioni. Un disco fuori dal tempo e dalle mode, che cerca e ritrova la sua essenza: la musica come unione di intenti, di idee, di anime. Un dialogo profondo tra passato e presente, un viaggio in musica per tornare dove tutto ha avuto inizio, agli studi di Daniele al Conservatorio, allo strumento a corde come mezzo che lega alle nostre radici e da valorizzare come sorgente di espressione identitaria.
L’album è prodotto da Daniele Stefani e Simone Oriana e mixato da Taketo Gohara, Sound Engineer e produttore, che vanta collaborazioni con i più grandi artisti della musica italiana (Antonacci, Brunori, Capossela, Elisa, Negramaro, Van de Sfroos, solo per citarne alcuni), masterizzato da Giovanni Nebbia @ Ithil World mastering & recording studio. I musicisti che hanno suonato in questo album vantano importanti collaborazioni con nomi del calibro di Roberto Vecchioni, Eros Ramazzotti, Fiorella Mannoia, Zucchero, Giovanni Nuti e Alda Merini, Gianna Nannini, Eugenio Bennato, Vinicio Capossela e con le principali realtà sinfoniche e da camera del paese.
Così l'artista commenta la scelta dei brani: "E' stata impulsiva e spontanea così come l’intero concept del disco. In Vacanze Romane, con Archimia, mi ha colpito la loro visione di un tango. La poetica del brano La donna cannone, con Le Cameriste Ambrosiane, mi ha suggerito di avere al mio fianco grandi musiciste e donne. A Luci a San Siro con Simone Rossetti Bazzaro (viola e violino) mi lega un ricordo familiare dell’adolescenza. Svalutation è stato scritto negli anni ‘70 ma l’attualità del testo è sconvolgente e grazie a Flavio Scopaz ho iniziato la mia carriera. Monnalisa è nato con la mia chitarra, da un’idea di arrangiamento e dalla storia così curiosa che racconta. Siamo un paese pieno di bellezza e l’idea che qualcuno abbia voluto rubarne un po’ mi ha affascinato. Inoltre arriva a 25 anni dalla scomparsa di Ivan Graziani. Con Gli Angeli è stato amore a prima vista, quando ho registrato l’idea a casa ci ha convinto ed abbiamo deciso di inserirla nel disco. Un omaggio a Pino Daniele era doveroso, coinvolgere Francesco Loccisano alla chitarra battente è stato un vero piacere, Je so pazzo è un brano che amo da sempre. Felicita è per me un capolavoro assoluto impreziosito da due ospiti speciali: Sergio Friscia amico fraterno da tantissimo tempo e Stefania Blandeburgo una nuova amica, attrice straordinaria. Mio fratello che guardi il mondo con Massimiliano Lagana è per me uno dei brani più emozionanti della musica italiana. Ho immaginato un canto di speranza in questi tempi bui. No Potho Reposare con Beppe Dettori è per me il manifesto della terra sarda, terra che amo. Beppe lo conosco da quando ero ragazzino, ho gioito dei suoi successi e non poteva che essere lui ad accompagnarmi in questo brano magico”.