Il video, presentato da un testo esclusivo dell'artista, poetizza la primavera, il periodo della rinascita, che sta sbocciando accompagnata dal vento e dal sole
E’ bello ritornare al proprio ambiente confortevole e capire che la strada della musica
risulta comunque sempre nuova, anche se si ritorna alle proprie origini. Infatti, con il brano Non Basta Mai, sono tornata al punto da cui sono partita tanti anni fa, quello di interprete, e ho smesso, almeno per il momento, i panni di autrice e compositrice, per tornare al mio vecchio amore: cantare brani scritti da altri. Sinceramente, da quando ho iniziato a scrivere brani di mio pugno, non mi è più risultato tanto facile trovare brani, composti da altri autori, che calzino perfettamente col mio animo
più profondo. Ma, appena ho ascoltato il provino di questa canzone, ho capito che era perfetta per me, perché esprime quello che provo tutti i giorni. Sono convinta infatti che nelle parole del testo si possano rispecchiare anche tutti i cantautori e i creativi in genere.
Quando l’ispirazione arriva, facciamo e disfiamo le nostre “creature”, finché non arriviamo ad un standard nostro, che ci soddisfa. Poi però arriva puntualmente una domanda generata dalla nostra “mente critica”: questa mia idea musicale e queste mie parole piaceranno al pubblico? Questo quesito è una piccola grande fragilità di noi artisti, interrogativo che nasce quando ci facciamo voce delle emozioni nostre e di chi ci circonda o di chi ci ispira. Ci prefiggiamo sempre dei traguardi personali più “elevati”, come un atleta che sposta l’asticella sempre più in alto. Questo almeno vale per me, ho sempre voglia di mettermi in gioco con qualcosa di più impegnativo o di diverso.
Non basta mai non racconta di autocritica, ma è una voce interiore di incitamento a fare sempre di più, sempre meglio, per noi, per la nostra crescita e per il nostro pubblico. Sapere poi che questo brano sarebbe stato inserito in un album dedicato a uno degli artisti che ammiro di più, il grande Enzo Jannacci, colui che ascolto dalla mia infanzia, è un grandissimo motivo di orgoglio. Credo che Sal Di Martino che ha scritto la musica e Tiziano Jannacci, l’autore del testo, abbiano un affiatamento e una energia magiche. E poi abbiamo affidato l’arrangiamento del brano a un musicista straordinario, Teo Ciavarella, che, e non è un caso, (non credo più alle casualità o alle coincidenze), ha collaborato con Enzo tanti anni fa. Il video clip per la regia di Milo Barbieri, lo abbiamo girato nella città che più amo, la mia Bologna, la città dove sono nata e dove vivo tutt’ora. Nel videoclip non vi è nessuna trama, la primavera, il periodo della rinascita, sta sbocciando, accompagnata dal vento e da un sole raggiante che illumina le strade. La natura ed il mondo intero si riempiono di nuova linfa, di nuova vita. Milo, il regista, ha annullato la quarta parete portandomi a raccontare con grande semplicità la canzone. E io ballo spensierata, liberandomi da tutte le fragilità e portando a voi quella fatidica domanda: piacerà al pubblico? Piazza Santo Stefano, che mi fa da cornice in buona parte del video, si dipinge di pennellate veloci, quasi impressionistiche, si riempie di gioia e di colori del tutto nuovi, mentre, col primo sole sulla pelle, io confesso la più pura delle intenzioni: fare una canzone che resti a tutti dentro.