Il brano, introdotto da un testo esclusivo della band, spiega che a dire di no si impara a prendersi di nuovo il tempo per le cose vere della vita
In una società persa nel digitale post pandemico, dove si fa difficoltà a scorgere anche i semplici sguardi degli esseri umani e sembrano essersi perse anche le emozioni, negli schermi in ogni mano senza notare i dettagli circostanti in realtà c’è una gran voglia di abbracciarsi e provare emozioni vere.
In questo testo scriviamo della frustrazione di non riuscire ad incontrarsi mai pur essendo sempre e costantemente collegati tramite la rete. Scriviamo del coraggio di dire NO. NO alla tristezza. NO alle distanze. NO all’esecuzione di ordini sbagliati. NO alla violenza. NO alla guerra . Basta dire NO. NO ai microchip emozionali. Se vuoi dire NO basta dire NO. DIMMIDINO’ è questo.
"Un inno al fastidio, un BUG EMOZIONALE all’interno dell’omologazione imposta dai consumi”.
“Voglio una Bomba nel cuore, facciamo almeno un pò di rumore”.
Queste le argomentazioni del disagio fuse in una canzone d’amore pop moderno dai suoni rock sintetici e coinvolgenti, cogliendo in pieno le emozioni della realtà che stiamo vivendo in un sogno lucido musicale da film distopico anni ’80-’90. Vorrei guardarti negli occhi e dirti cose normali denota la difficoltà di esprimersi di una generazione che preferisce interagire unicamente tramite i social, le applicazioni, le piattaforme, ma incapace a volte, di interagire personalmente con rapporti umani reali ed autentici. La possibilità data dalla tecnologia in termini di evoluzione sembra essere di fatto uno svantaggio sociale qualora diviene l’unico metodo di interazione che viene percepito come reale ma reale non è . In questo quadro qualunque cosa ci viene proposto come informazione veicolata appare essere qualcosa di vero, anche se in realtà non lo è assolutamente. Dire di no in questo contesto vuol dire essere sé stessi, liberi da qualunque condizionamento esterno e fedeli al proprio sentimento interiore. E’ più difficile dire di no ed uscire dal gregge man mano che veniamo ad essere più consumatori che persone. Oggi la vera sfida è uscire dall’omologazione imposta dai consumi. Imparando a dire di no si impara a prendersi di nuovo il tempo per le cose vere della vita, una passeggiata, un ascolto di una canzone, una chiacchierata con i telefoni spenti, accendendo nuovamente le emozioni.