Regione Trucco, la e risposte si nascondono nelle linguette: il video

Musica
Credit Edoardo Gastaldo

Il brano riflette su come la natura umana, nel costante sforzo di dare senso alle cose, talvolta sia estremamente razionale e, in altri casi, ricerchi invece le risposte nelle linguette delle lattine

Siamo i Regione Trucco, band di Ivrea. Abbiamo iniziato a suonare insieme nel 2017. La band è composta da Umberto d'Alessandro (chitarra e voce), Andrea Re (tastiera, synth, un sacco di altre cose), Manuel Pozzo (batteria, sample pad) e Massimo Notarpietro (basso). Linguette è il nostro nuovo singolo, uscito il 15 aprile per Amarena Records e distribuito da Ada Music Italy e anticipa il nuovo album di prossima uscita. Il video parla di come la natura umana, nel costante sforzo di dare senso alle cose, talvolta sia estremamente razionale e, in altri casi, ricerchi invece le risposte nei modi più goliardici o scaramantici, come nelle linguette delle lattine della

Coca Cola. Volevamo che le immagini raccontassero la nostra voglia di mescolare il songwritng italiano, alle sonorità più attuali. Il montaggio sostiene lungo tutto il corso del brano, l'arrangiamento costruito su tastiere e sintetizzatori che si incastrano al basso elettrico e alla programmazione ritmica. Il lavoro è poi stato concluso dal mix di Enrico Caruso (ingegnere del suono che ha lavorato, tra gli altri, per Fabri Fibra, Max Gazzè ed Elasi). Il master è stato curato in Spagna da Samuel Dan.

Il videoclip di Linguette è stato girato a Montalto Dora da Giacomo Laser ,

videomaker di origini eporediesi (che tra gli altri ha lavorato per Calcutta, Cosmo, I Tre Allegri Ragazzi Morti), il quale ha portato il suo stile inconfondibile all'interno del progetto dei Regione Trucco. E' stato girato tutto in una notte; Giacomo è un regista di quelli che arriva e ti dice cosa fare: a noi ha detto: “Mettetevi in mutande. Anzi, bevete un paio di gin tonic e mettetevi in mutande”. Diciamo che, durante e riprese, abbiamo riso parecchio. L'intenzione di Giacomo è stata quella di interpretare attraverso le immagini il mix di nostalgia e ironia che sottende il mood della canzone stessa. La nostalgia è simbolicamente interpretata da una sorta di fantasma antropomorfo che aleggia fra le scene di vita quotidiana, versandoci da bere, per dimenticare o per ricordare a seconda dei punti di vista. L'uso di una tuta integrale verde ha permesso, attraverso gli effetti inseriti in fase di editing, di dare un ulteriore senso di etereo alla personificata nostalgia. Le scelte dell'uso dello slow motion durante queste scene è mirata a creare la sensazione del ricordo che spesso prende il sopravvento durante situazioni più festose, come ad esempio le cene tra amici.

A queste riprese si alternano poi immagini che vogliono interpretare l'altra anima della canzone, quella ironica: ci siamo messi a nudo, letteralmente, accettando anche di prenderci in giro. In questa fase, l'utilizzo del green screen ha permesso al regista di creare dei collage di video che uniti vanno a comporre la figura di un musicista composto da “pezzi di noi” per sottolineare il nostro affiatamento. La scelta dei colori- quasi pastello - presenti nella location, ma anche quelli degli effetti grafici inseriti in post produzione sottolinea invece le atmosfere indie-pop dei suoni.

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