La cantautrice (e doppiatrice) canta il momento in cui viene a meno il contatto in una relazione: quello fisico, in un rapporto a distanza, ma anche la perdita dell’intimità tra due persone che si sono amate e che, seppure ancora insieme nello stesso spazio, non riescono più a toccarsi. La cantautrice si chiede dove finisca questo amore. In esclusiva per Sky Tg24 crea una playlist cinematografica
Saraghina, La Rumba! di Nino Rota (con fisarmonica di Jo Brunenberg e Wim Niens) in 8 e ½ (1963)
Questa scena è nel mio sistema onirico. Ho anche voluto omaggiarla nel mio video 'Monet', tanto mi scorre nelle vene. La 'bella confusione' presente sia a livello visivo che sonoro è la cosa che più mi colpisce. La rumba che accompagna i passi di Saraghina, non è diegetica. Lei balla a ritmo di musica, anche se nella scena la musica non c'è.
Long ago and Far away, di Jerome Kern e Ira Gershwin nel film Fascino o Cover Girl del 1944
Da piccola questo film e questa colonna sonora mi hanno segnata enormemente. Avevo circa 11 anni quando Rita Hayworth è diventata la mia icona. Nonostante fosse di una bellezza innegabile, era diversa da tutte le altre star per me. Aveva un'eleganza e una sensualità con un velo di innocenza. Questo brano rappresenta tutto quello che amo della musica degli anni 40, è una canzone d'amore piena di speranza e di desideri avverati.
Vianne Sets Up Shop di Rachel Portman, dal film Chocolat (2000)
Composta da Rachel Portman, la prima compositrice a vincere un Oscar. Stranamente, questa è la musica che mi fa sentire a casa. Forse per la semplicità degli strumenti… o forse perchè sembra senza tempo. Questo flauto di pan e questa chitarra accendono un fuoco dentro di me e mi fanno sentire un senso d'appartenenza. I due temi musicali si intrecciano descrivendo la differenza dei due personaggi principali. Anche solo ascoltando, riesci a vederli proprio davanti agli occhi.
Le Valse De Monstres, Yann Tiersen, Il Favoloso Mondo di Amélie (2001)
Che dire di questo pezzo? È una musica che sembra circense, nella quale mi ritrovo moltissimo. Descrive la mia indole girovaga, e poi utilizza la fisarmonica, che è uno strumento al quale sono particolarmente legata anche nei miei pezzi. Uno strumento che descrive l'Italia popolare. Questo pezzo è vibrante e colorato con un pizzico di nostalgia. È stato difficile sceglierne solo uno, dato che tutta la colonna sonora è un capolavoro senza precedenti…
Where do you go to my lovely (1969), Peter Sarstedt, Il Treno per il Darjeeling (2007)
Dal corto che precede il meraviglioso film del genio di Wes Anderson. È un pezzo che è stato descritto un 'Waltz Europeo'. Molti critici pensavano che Sarstedt si fosse ispirato a Sophia Loren ma lui stesso ha detto che nonostante il brano parlasse di una ragazza nata nella povertà delle strade di Napoli e diventata una jet setter Europea, era solo una coincidenza e lui non stava pensando a nessuno di specifico. La cosa che preferisco del pezzo è questo mix tra il suoni Barocco e pop, completamente senza tempo.
Volver, Estrella Morente, dal film Volver di Pedro Almodovar (2006)
Prima di tutto questo film è uno dei miei preferiti in assoluto. Amo la macchina da presa di Almodovar, per come riprende tutte le sfumature delle donne. Questo flamenco è pieno di energia e di suspence, ti tiene appeso a un filo e riesci a riprendere fiato solo all'apertura del ritornello.
Where is My Mind, The Pixies, Fight Club (1999)
Questo pezzo l'ho scoperto guardando uno dei film più belli del mondo, Fight Club. È una danza tra il chaos e la pace, tra la pazzia e la razionalità. Rock classico senza tempo. Ogni volta che la sento rivedo quella scena tra Tyler e Marla che si tengolo la mano davanti a una bomba che esplode.
Needle In The Hay - Elliott Smith, I Tenenbaum (2001)
Canzone meravigliosa per un film meraviglioso. Un brano veramente squisito, con nuances di malinconia, vulnerabilità e frustrazione. Quando mi sento un pò nostalgica, la voce di Elliott Smith riesce sempre a calmarmi, e nonostante questo sia un pezzo pieno di ansia e di tensione, mi da l'idea di una persona che non ha bisogno delle conferme degli altri, non gli importa cosa pensa la gente. Come descrive il titolo 'Un ago nel pagliaio', è un sentimento che non troverai mai, qualcosa che ormai è andato perduto.
Cheek to Cheek, dal film Cappello a Cilindro con Fred Astaire & Ginger Rogers (1936), versione di Louis Armstrong & Ella Fitzgerald (1956)
Questo capolavoro, di Irving Berlin, nominato agli Oscar nel 1936, è una canzone che mi ricorda mio papà. Mi aveva fatto vedere Cappello a Cilindro, e mi diceva sempre che Astaire non ballava, ma volava. La versione di Louis Armstrong e Ella Fitzgerald è la mia preferita perchè le loro voci sono fuori dall'ordinario… ti fanno viaggiare con una facilità e una leggerezza incredibile. Gli abbellimenti vocali di entrambi riescono a rendere questo classico un pezzo completamente nuovo, come se lo ascoltassi sempre per la prima volta.
Il Padrino, Luna Mezz' O Mare (1972)
In qualunque momento, di qualunque giorno, nella mia testa gira sempre una tarantella. Forse è perchè fin da quando ero nella pancia, sentivo cantare da mia madre "La Danza" di Rossini. Sento una grande affinità con la musical folk popolare italiana e in particolare musica del sud (forse per le mie origini Campane). Mi da l'idea di una festa di paese, di un pranzo di famiglia con il profumo del Sartù di riso e le polpettine di mia nonna Gabri. Mi sento come in un girotondo e torno a essere bambina. Questo capolavoro di Paolo Citorello è nella colonna sonora de Il Padrino.