Nasce come stato d'animo e poi diventa musica. Il video è introdotto da un testo originale dell'artista
Temporali più che una canzone è stato il mio stato d’animo durante l’isolamento causa covid nel mentre delle festività natalizie. La notte della vigilia è nato Temporali, un brano scritto per esigenza, per liberarmi da tutto il non detto. Ricorrente è la frase “io sono stanco”, del mondo che grida di continuo, dei clacson, della gente che litiga per niente, di chi si lamenta della propria situazione senza far nulla per cambiarla e rimane fermo li. Poi nel ritornello lo sguardo cambia direzione e si rivolge all’amore, ma non necessariamente per una persona. Il mio, ad esempio, era un grido alla musica: se mi ami domani rimani e prova a cambiarmi i piani, come un esame da rifare ancora o come i temporali. I temporali ti cambiano i piani quando devi uscire, un esame da rifare ancora ti cambia i piani per il tuo percorso di laurea.
I temporali ti cambiano i piani quando devi uscire, un esame da rifare ancora ti cambia i piani per il tuo percorso di laurea. Ecco, vorrei che la musica cambiasse i miei piani, facendomi vivere solo e soltanto grazie ad essa.Il ritornello continua con un invito a “tener presente che niente rimarrà lì per sempre”. Vorrei che chiunque ascolti queste parole tenga sempre a mente che il tempo, le persone a cui teniamo, le situazioni, non rimarranno lì per sempre. Ma anche l’opinione della gente, alla quale non dobbiamo dare più di tanto peso perché ciò che conta è ciò che ci fa star bene. Le nostre scelte sono soltanto nostre e il rimpianto è il più grande nemico della vecchiaia.
Al contrario, dovremmo dare molto più valore a quei momenti che non tornano più, da un semplice pranzo con i nonni alla gioventù che corre inarrestabile seguendo il protocollo standard. Quel dannato protocollo che nella maggior parte dei casi ci porta a vivere vite che non ci appartengono. Svegliarsi, fare la stessa cosa ogni giorno, ricaricarsi, svegliarsi è il ciclo che più mi spaventa. Ci porta a spegnere la creatività, ad accontentarci della nostra comfort zone. Io odio le comfort zone. L’arrangiamento di Maninni, veste perfettamente ciò che racconto. Per me è essenziale che gli strumenti comunichino col suono le stesse identiche cose dette a voce, credo sia la chiave per poter toccare l’anima di chi ascolta. Ho inserito anche un assolo nel brano, per dare il tempo a chi ascolta di ripensare al testo e associarlo alla sua vita, ai suoi ricordi. Quell’assolo dice tutto senza dire niente. Il videoclip, girato da Lorenzo Lorusso e Benio Borrelli, è una storia indirettamente collegata col testo. Racconta della giornata insolita di un anziano signore, che apparentemente agisce senza un senso, che invece vien fuori a fine video e ti lascia con l’amaro in gola ed un vuoto nel petto. Nel mio disco ci sono molti brani introspettivi e liberatori come Temporali, che coloreranno il mio percorso musicale del 2022, ingrigito da tutto ciò che ha causato la pandemia in questi due anni. Vorrei che la musica cambiasse i miei piani, facendomi vivere solo e soltanto grazie a lei.