Il brano nasce dal recupero di frasi della vita da studente. Il video è introdotto da un testo originale dell'artista
L’idea per “Fumo la vita” mi è venuta nell’autunno del 2020, durante una serata dedicata a riordinare le decine di file che riempivano il disordinato desktop del mio computer. In una cartella, avevo conservato alcuni pensieri, che ero solito scrivere nel periodo liceale. Tra questi, uno scritto nel dicembre del 2017 citava: “Mi piace paragonare il mio respiro a una sigaretta. L’aria ti fa vivere. L’aria è la vita. È una
droga. Sai che fa male e lo hai sempre saputo. Eppure, hai iniziato e non riesci più a farne a meno. E continui. Un respiro. Un altro. Scandisce i secondi, muove il mondo, ferma vite. Tempo e respiro, non sono forse la stessa cosa? Prova ad ascoltarti. Inspira. Espira. Non smettere. Non puoi farlo. Sai che è una dipendenza. Non vuoi smettere. Tutto intorno a te deriva da quel gesto. Ma il dubbio viene? Se smettessi starei meglio?”.
Nonostante il mio approccio a questo genere di argomenti sia cambiato, ho trovato in queste parole un grande potenziale e ho deciso di costruirci sopra un pezzo che potesse descrivere in maniera imparziale la sensazione di smarrimento esistenziale comune a tutti. Il testo nasce insieme alla musica, infatti il mio processo creativo, solitamente, prevede la simultaneità dell’evento di scrittura e di composizione. Il testo si costruisce con la musica e la musica si plasma suicaratteri del testo. È un processo unico, che mi piace far avvenire davanti a un pianoforte. In “Fumo la vita” non descrivo la crisi esistenziale come qualcosa di negativo, da evitare. Cerco piuttosto di approfondirla, capirne le ragioni, studiarla razionalmente, consapevole in
fondo, che la ragione umana non è in grado di descrivere a pieno la natura dell’uomo.
Durante il mese di ottobre 2021, ho completato la produzione del pezzo, e ho contattato la mia amica e videomaker Francesca Gallina. Avevo già collaborato con lei per il mio singolo “Para” uscito nel Maggio del 2021 e per altri progetti privati, di fronte ai quali ha sempre dimostrato grande flessibilità e professionalità.
Per “Fumo la vita” volevamo raccontare una storia che potesse descrivere il concetto di smarrimento riportato nel testo, attraverso situazioni realistiche e comuni a molti, se non tutti. Dopo lunghi scambi di idee e punti di vista, abbiamo trovato un’idea forte, che prevedeva di descrivere per immagini il rapporto delle persone con le cose tossiche della vita (come possono essere droghe, alcool, o perfino un amore mal gestito) e catapultarmi grazie a un abile gioco di tagli e post produzione, nel bel mezzo di tali situazioni, che spesso risultano ben più grandi delle mie possibilità di gestirle. Ho raggruppato un gruppo di amici, la maggior parte dei quali frequentanti il mio corso di studi, fisica presso l’UniBo, e li ho portati insieme a Francesca a Villa Spada, a Bologna, per girare le riprese. Nonostante fosse la loro prima esperienza dietro a una videocamera, gli attori si sono comportati professionalmente, interpretando al meglio i loro personaggi e gestendo la situazione con grande spontaneità, rendendo la recitazione molto semplice e godibile. L’abile lavoro di ripresa e montaggio della videomaker, infine, è riuscito a valorizzare gli aspetti migliori di ogni scena, presentando un lavoro finale chiaro e d’impatto. “Fumo la vita” è il primo di una serie di brani, che insieme descriveranno a tutti il mio modo di godermi la vita, di cui apprezzo i contenuti ma di cui critico la forma.