È il nuovo volto della scena urban italiana. Nel suo singolo di debutto ci sono il feat. Ossée e la produzione di Cryptic e Nami oltre al contributo della cantautrice e produttrice canadese Teddi Jones. L'INTERVISTA
Con Nike V2 il sardo Federico Spinas dipinge una rottura da tutti gli stereotipi materialisti di questa società moderna e della sua generazione. Il pezzo è un momento di solitudine in cui si è ritrovato a fare da spettatore di fronte all'ambiente e alle persone che gli giravano attorno, per poi identificare la sua strada. Nike V2 è un punto di rottura della sua vita che si è trasformato in una carica positiva e creativa. Musicalmente rappresenta la nuova wave dello smart working musicale: ha, infatti, creato un pezzo unendo Cryptic e Ossée dalla Germania, Namiondas e Teddi Jones dagli USA. Tutto questo dal suo B&B a Milano e nel giro di poche ore. Con la sua musica Federico Spinas vuole rompere le barriere della lingua, grazie alla forza del sound e delle sue melodie, che trasmettono perfettamente ciò che desidera comunicare.
Federico quando nasce il brano e perché lo hai scelto come singolo di Natale?
Più che un singolo è il primo in assoluto; è stata una scelta legata alle tempistiche. Lo ho scritto un anno fa, a gennaio, ed è uno dei primi che ho composto, ho fatto molta altra musica dopo.
Il significato del titolo?
All’inizio metto nomi a caso alle tracce e questa era la seconda versione del progetto. Prima era solo V2, ovvero versione 2. Poi nel ritornello c’era Nike, brand del quale sono fan da sempre, e ho realizzato che l'abbinamento rappresenta il contrasto tra la società consumistica e la mia visione della vita.
Ospiti nel brano Ossèe, rapper in Italia praticamente sconosciuto e poco noto anche in Germania: come vi siete conosciuti?
È un ragazzo che fa musica da quando era piccolo, è originario di Haiti; ci siamo conosciuti per caso: quando due anni fa ho iniziato a fare musica, cercavo collaborazioni su Youtube e ho trovato una sua traccia, gli ho scritto ed è iniziato lo scambio. Siamo cresciuti musicalmente insieme, ci siamo influenzati a vicenda e abbiamo una quarantina di pezzi insieme. Con lui ho condiviso anche un periodo di vita interessante. Ti anticipo che sta collaborando con grandi produttori internazionali, sentiremo parlare di lui. Il vibe è figo e multi-etnico.
Lo smart working musicale è il futuro oppure torneremo presto a vederci in studio?
In Italia lo studio è un must, io sono tra i pochi che lavora in questo modo, molti vanno prima studio e poi ricorrono allo smart. Io mi trovo bene con questo metodo. Giro il mondo per lavoro, ho il mio studio che sta in una valigia e in dieci minuti sono in condizione di registrare ovunque. Io lavoro da solo e con i social giro il mondo. Voglio rompere la barriera della lingua col sound.
Il testo è anche un momento di riflessione sulla tua vita: cosa a un certo punto non funzionava più?
La mia vita è un costante up and down, sono un underdog, uno che lavora tanto, che ottiene risultati e non si affida al colpo di fortuna. Sono intenso, consumo energie mentali allo stremo cui segue il down. In quel periodo di pandemia non si viaggiava, le situazioni personali erano strane e il cervello si è spento. Scrivere canzoni era come andare dallo psicologo e così ho riaccumulato energie positive.
V2 è un missile tedesco considerato il papà dei missili balistici: con questo tuo testo cosa e chi vuoi colpire?
Premesso che non voglio essere accomunato a uno strumento di distruzuone, vorrei colpire i giovani della mia generazione che hanno avuto un trascorso di up and down, aspetto per noi comune poiché la società va velocissima. Siamo divisi tra la musica street, che racconta la società, e la commerciale/pop che intrattiene: io voglio raccontare le persone comuni, come sono io, che oscillano tra cose belle e depressione.
Hai capito se sono tutti falsi oppure sei tu stronzo?
Forse io lo sono un po'. Diciamo che valgono entrambi.
Bayblade: se tue sei Takao quale è il tuo bit power?
Se qualcuno dovesse assorbire dalla mia creatività allora ho vinto perché ho influenzato le persone e ho inventato qualcosa. Però voglio essere sempre un passo avanti.
Mayback è la tua auto preferita o è una provocazione?
Racconto uno spaccato sociale reale, penso sempre ma ci sono momenti in cui vivo i miei prolemi in questa situazione. A volte mi passano a prendere con la Mayback.
Quando passi per strada fanno le foto? Ti infastidisce la popolarità o la sai gestire?
Le foto me le scattano alla fashion week, quando esco dalle sfilate e fotografano i look. Spero di non avere mai i fotografi sotto casa.
Ora che il mondo è nostro cosa ci si lascia indietro?
Ci si lasciano alle spalle pregudizi e il giudizio altrui, ci si dedica a quello che vogliamo fare. Bastano due persone su cento che capiscono il mio messaggio e io sono felice.
Se hai l’umore a giorni alterni, come è ora?
Abbastanza stabile. L’instabilità ogni tanto serve, rappresenta i massimi momenti di creatività.
Che cosa accadrà nelle prossime settimane?
Ho tanti pezzi pronti, se sono ispirato ne faccio anche tre, quattro al giorno. Ora ci prenderemo una pausa, poi arriverà altra musica e altre nuove robe.
Che regalo vorresti per Natale e prevedi qualcosa per i fan?
Ho già tutto quello che vorrei, vivo molto il presente. E non so se risucirò a regalare un altro brano, ma l'attesa per mia nuova musica non sarà lunga.