Margherita Vicario canta le speranze e le inquietudini de la Meglio Gioventù

Musica

Fabrizio Basso

Credit Sara Sabatino

Dopo il successo dell’album Bingo, un fantastico viaggio in technicolor, e dell’omonimo tour estivo, per l'ironica e arguta cantautrice è arrivato il momento di inaugurare una nuova stagione musicale con un brano esplosivo dal beat che entra in testa. L'INTERVISTA

Ha tolto un po' di ironia, un po' di quel crudo (neo)realismo che hanno fatto di lei una delle cantautrici più amate degli ultimi anni. Stavolta Margherita Vicario ha usato un'altra arma filosofale, il disincanto. È un testo forte, con una strumentale super catchy, la produzione di Dade e una bass line ipnotica quello de La Meglio Gioventù. Alla chiusura del brano c'è un flautato Ahi, che dolore! che strappa un sorriso e una speranza.

Margherita quando è nato il brano e perché hai scelto di lanciarlo come singolo adesso?

È nato in estate durate il tour, tra le mille cose di una estate ricchissima. Era da poco uscito Bingo e volevo continuare il mio viaggio; il tour mi ha ispirato grazie alle generazioni miste che partecipavano ai miei concerti. Dunque volevo chiudere questo anno per me speciale e importante con una canzone, sai amo lavorare i singoli e i relativi video.
L’incipit alla Bella Ciao è molto ipnotico.
Viene da un mio ritornello ma hai ragione questa è una canzone di resistenza, c’è ne è sempre una in ogni epoca. E’ una partenza epica, mi son fatta ispirare da storie di amici, dai medici che non trovano lavoro e da chi non ottiene il mutuo, siamo una generazione in difficoltà ma senza colpa. Di quello che succede non possiamo attribuire responsabiltà a chi si impegna.

Una volta si diceva mi spezzo ma non mi piego: è cambiata la regola? Meglio piegarsi?
Credo sia un fattore un po’ generazionale, forse perché in questa epoca il piegarsi è adeguarsi: se penso a chi ha un contratto di un mese e poi gli viene rinnovato ogni volta…mi viene da dire che non mi farete del male.
Tradito anche l'olimpico Pierre De Coubertin con l’importante non è vincere ma partecipare? Questa è una società per soli vincenti?
Io che ho un percorso che va bene posso dirti che vista da fuori sono in ottima salute ma è come se anche io avessi un retrogusto di insoddisfazione. Individualmente va gestita la situazione ma quel che è certo è che non siamo mai abbastanza per la società.
Se è la società che non funziona, in cosa ha sbagliato la tua generazione?
Siamo anche gli agenti della società e te lo dice una non ha una visione del mondo manichea.
Credi che il fallimento sia figlio delle illusioni create negli anni Sessanta, quando si diceva che con la musica sarebbe cambiato il mondo?
I grandi movimenti li paghiamo ma la musica però è sana e ancora oggi con la musica si può cambiare e stare bene. Ne sono arrivati messaggi che non hanno cambiato la società ma la musica ancora ci illumina e soprattutto sa leggere la società e spiegarcela.
Quale era il tuo sogno?
Riguarda la mia sfera più intima, al fatto che devo riuscire a non farmi fregare da chi dice che non sono abbastanza e non vado bene, ho adottato un carpe diem col giusto passo, non cedo alla fretta. Ognuno deve avere la propria consapevolezza, il mondo corre veloce con i suoi scopi commerciali ed economici e io agisco per non fregarmi con le mie mani.
Se potessi viaggiare nel tempo dove andresti?
In qualche corte del Cinquecento a sentire dei concerti, vorrei vivere un’epoca senza tecnologie, con una cultura musicale viva,  dunque il Rinascimento o un salotto dell’Ottocento.
In Bingo c’era la speranza, qui percepisco disillusione: cosa è cambiato in questi mesi?

La Meglio Gioventù è un satellite di Bingo, infatti la ho scritta mentre ero in tour. Bingo è andato bene ora forse ho paura di fare passi falsi. Questo è un pezzo di resistenza, meno ironico e un po’ più disperato. C'è la paura anche di crescere e poi si alzano le aspettative. Le risorse umane ci sarebbero ma arrivano solo i più resistenti.
Proprio in Bingo dici: chiedimi aiuto se il mondo è feroce…la meglio gioventù a chi può chiedere aiuto?
Io ho delle amicizie cui rivolgermi, cui chiedo aiuto senza problemi. Sono piena di “nipoti” grazie a tante amiche che figliano ed è per me una forma di consolazione.
Possiamo considerare questo singolo l’incipit di un nuovo viaggio? Anche musicalmente si differenzia dal passato.
Sì, può esserlo ma prenderà anche altre forme. E’ una mia prerogativa che ogni canzone abbia la sua veste, questa è bella martellante con una produzione molto mainstream, parla di una cosa che riguarda tutti. Ha un beat molto cool. Arriverà il videoclip prima di Natale.
Stai già pensando alla ripartenza del tour?
Riparto ad aprile con delle belle date, ci lavorerò con calma, prima usciranno altre canzoni, voglio continuare così. Ogni concerto è diverso dall'altro, ogni canzone ogni sera suona diversa. E ho visto tante facce stupende durante il tour, la meglio gioventù.
Come è stato essere protagonista di una canzone di Natale?
Le canzoni di genere mi piacciono molto. In uno stesso dico metto un tango e un folk, ogni canzone è diversa. Qui è stato bello metterci il lato affettuoso.
Che regalo ti aspetti per Natale? E ne farai uno ai fan? Chessò una versione unplugged del brano?
Ci devo pensare all’unplugged ma qualcosa farò e comunque arriva il video cui ho lavorato tanto. Personalmente vorrei fare un bel viaggio, magari a Gerusalemme.
Infine festeggerai il 2022 con Prosecco che offrono al Bingo o cambi vino?
Mi piacerebbe una noce di cocco al caldo ma non si può viaggiare e allora stapperò una bottiglia di champagne perché è stato un ottimo anno il 2021 che stiamo per salutare!

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