Il brano, presentato da un testo originale dell'artista è un invito a fermarci un attimo prima di esprimere un giudizio o di parlare per sentito dire di un'altra persona
Pagliaccio” è il mio nuovo singolo e sono entusiasta di raccontarvi il messaggio che voglio lasciare agli ascoltatori. Il brano pone una riflessione sul come provare a fermarci un attimo prima, quando si ha in mente di esprimere un giudizio o di parlare per sentito dire di un'altra persona. Una sorta di “viaggio dietro la maschera”, uno sfogo, una raccolta di momenti della mia vita celati tra metafore ed immagini iconiche, con lo scopo di far immergere lo spettatore in un percorso che vuole creare empatia e far riflettere.
Il videoclip del brano è stato girato, diretto e montato da professionisti del settore del cinema, quali Giulio Neglia alla regia, Francesco Giorgi alla fotografia e Valeriano Spirito al montaggio. Mi piace definirlo come un “video d’autore” nel quale il focus è incentrato sulla mia figura come interprete principale del brano insieme alla presenza di Marzia Meddi, strepitosa nei panni della “maschera” e della costruzione del pagliaccio. Grazie alla sua mimica ed alle sue doti attoriali è riuscita a dare un valore aggiunto nell’approfondire il disagio e la costrizione di un ruolo in cui non ci si identifica e che non è stato scelto, ma in cui ci si trova perché ci è stato cucito addosso per via dell’inevitabilità della vita o delle sue circostanze. E dunque ti guardi allo specchio e vedi qualcun altro, non ti riconosci, non ti identifichi in ciò che sei.
Le ambientazioni sono volutamente poche e poco identificabili, senza punti di riferimento e località ben definite nello spazio e nel tempo proprio per creare un senso di intimità ed estraniazione da qualunque contesto. E’ il racconto dell’individuo legato solo a se stesso, al ricordo, alla memoria e al pensiero. E’ l'immagine di colui che non si è mai sentito appartenere a un posto in particolare, ma che si è sempre dovuto appoggiare a se stesso e alle sue consapevolezze nella ricerca di un posto nel mondo.
Amo farmi conoscere, quindi ho voluto portare me stesso in prima persona davanti alla telecamera, non come primo dei pagliacci, ma come uno dei tanti che sanno cosa vuol dire vivere certe cose, come recita la frase finale della canzone “[…] ma in fondo so’ solo un pagliaccio”. Con questo brano voglio far sapere a chi si è sentito in queste condizioni che non è solo, e che c’è il modo di crearsi il proprio posto nel mondo. Spesso ci troviamo intrappolati nella nostra stessa vita, ma siamo il risultato di ogni caduta, di ogni livido, di ogni lacrima; ogni ostacolo e sofferenza può insegnarci qualcosa e farci crescere. Sono convinto che possiamo permetterci, se lo permettiamo in primis a noi stessi, di togliere la maschera e far sentire la nostra voce.