Il singolo dell'artista siciliano, prodotto da Lorenzo Vizzini, rimette al centro la musica suonata e conferisce al brano un’atmosfera senza tempo, non limitandosi ad accompagnare la narrazione ma rafforzandone il senso, sottolineandone l’ironia ma anche quella melanconia di una metà mancante. L'INTERVISTA
Per incontrare il nuovo Cordio bisognerà attendere il 2022 ma sull'evoluzione del suo percorso artistico possiamo già "rubare" informazioni da questo primo singolo, Mezza Mela, un biglietto da visita di quello che verrà. Un testo ironico, scanzonato ma riflessivo è protagonista del brano dell'artista catanese che fa il ritratto dell’uomo perfetto che la donna desidera e che probabilmente troverà. Fulcro del testo è stimolare il pensiero su quanto innamorarsi sia illogico, sconveniente e in un certo senso anche irripetibile.
Pierfrancesco, un ritorno dopo parecchio tempo…emozionato?
È stato infinito questo periodo, sono uscito l’ultima volta a marzo 2020 ma è come fossero trascorsi sei anni.
Perché hai scelto Mezza Mela come singolo?
È una buona canzone di passaggio, ho cambiato produttore, questo brano è un buon collante per una una scrittura nuova che ascolterete nel prossimo album.
Giochiamo col testo: il tuo cuore è collegato alla testa da una linea retta o va a zig zag?
Va a zig zag, invidio chi li collega in modo diretto.
Sai stirare bene le camicie?
Assolutamente no e ne vado un po’ fiero di uscire con la camicia stropicciata, è un lascito della ribellione adolescenziale.
Sai fare il nodo alla cravatta?
Assolutamente no ma non ne ho proprio di cravatte. Ricordo di averla messa esclusivamente per la prima comunione, esiste solo qualche foto a testimonianza di quel giorno.
Preferiresti essere un maestro di tango o di thai?
Di tango. Mi fa più ridere immaginarmi così. Il tango è di una bellezza estrema.
Quando senti la tristezza che fai?
Spesso suono, scrivo. E ogni tanto chiamo Ermal che è un buon consolatore.
Vai in bicicletta?
Moltissimo. Sto imparando a girarci Milano perché ne ho comprato una usata e sfrutto le piste ciclabili. La mia è senza parafango e quando piove è un problema perché schizza e pantaloni e camicia si riempiono di macchie.
I lampadari di casa li hai scelti tu?
No, infatti non ci sono. La lampada tipo magazzino me la ha spedita mia madre dalla Sicilia.
Cosa vorresti trovare nel frigo oltre a mezza mela?
Uno yogurt al cocco.
Chiudendo il frigo e guardando al passato: i ricordi hanno sempre la vernice fresca?
No. Ci sono ricordi che ce l’hanno e altri no. La hanno quelli che saranno portanti, che volevo identificare. Sono sempre rimasto affascinato dai cantieri e talvolta vedevo impronte nel cemento fresco e mi piaceva immaginare che restassero come i fossili. Solo alcune rientrano in questa categoria.
Gli amici del liceo, quelli di Ritratti Post Diploma, hanno trovato l’altra metà della mela?
Per lo più sono come me, siamo cresciuti insieme. Siamo figli del liceo classico: grandi discorsi e poca concretezza. Siamo tutti un po’ sgarrupati!
Possiamo considerare questo singolo il biglietto da vista del nuovo album?
Assolutamente sì. Ci saranno anche cose un po’ meno pop, ma Mezza Mela incarna molto del disco, che è molto suonato e il mio cantare esce dalla confort zone del bel canto e dalla paura di essere sgraziato. Mi ha chiesto il produttore di essere sgradevole, è stato una guida: se cantare è sintomo di quello che si è, sono felice di essere fuori dalle righe.
Che accadrà nelle prossime settimane?
Usciranno un po’ di singoli anche se l’album poi sarà un lavoro unitario che uscirà nel 2022.