Il Tre, con "Ali - Ultima Notte" spicca il volo verso nuove parole

Musica

Fabrizio Basso

il tre

La versione finale di "Ali – Per chi non ha un posto in questo mondo" contiene sei brani inediti. L'INTERVISTA

Sei nuove canzoni per chiudere un ciclo. L'originario Ali - Per chi non ha un posto in questo mondo diventa Ali - Ultima notte e si arricchisce, appunto, di sei pezzi nati dall’esigenza di scrivere tutto quello che il Tre, all'anagrafe Guido Senia, ha vissuto in questo ultimo periodo dopo l’esordio discografico: il raccontare cosa prova un ragazzo di vent’anni a rincorrere il successo e poi a ottenerlo. Questo album è l’ultimo capitolo di Ali, un modo per chiudere un cerchio in vista di una nuova evoluzione e tutti pezzi contengono il tema della notte durante la quale i pensieri emergono e danno vita a una spinta creativa.


Guido partiamo dalla storia del progetto.

Sapevamo che avrebbe avuto una seconda vita, mi sono messo a scrivere roba nuova, ha preso una forma omogenea e la ho racchiusa qui e le ho fatto sbattere le ali e spiccare il volo.
Dici che sono tutti bravi a sostenere un artista emergente poi quando emerge lo buttano giù: io invece ho la sensazione che non ci sia la giusta attenzione agli emergenti…che ne pensi?
Va di moda sostenere gli emergenti perché la musica di nicchia ha il sua fascino, poi diventa troppo mainstream e si perde interesse e il fascino diventa invidia.
Fuori è notte è un brano dove c’è la cura della persona: ora hai paura ad affrontare il giorno o ti senti maturo?
Credo di avere fatto un grande processo di crescita, ho vicine persone che mi aiutano a migliorare e anche a imparare a stare al mondo ma c’è ancora da lavorare. Diciamo che in questo periodo mi sento stabile.
In E’ Strano parli di arco con una sola freccia: tu hai dimostrato di avere la faretra piena di frecce…cosa ti fa sentire ancora “debole”?
La citazione si riferisce al fatto che talvolta si può avere una sola occasione e non va sprecata. Io cerco di essere pronto a sfruttare tutte le occassioni, di valorizzare tutto quello che mi creo.
Fari è il brano musicalmente più rivoluzionario: sarà quella la tua direzione futura?
Ho sperimentato tanto, e hai ragione quello è il più fuori dalle mie corde ma non posso sbilanciarmi i questo momento, posso però assicurare che continuerò a sperimentare.
Hai ragione quando in Warzone dici che la musica spesso è ostentazione e concetti vuoti. Per te cosa rappresenta?
Il talento è alla base di ogni successo e oggi vedo molti personaggi e meno musicisti. L'ostentazione non mi riguarda. Io lavoro affinché restino alti livello e le aspettative, il personaggio non mi riguarda.
Il Temporale ha spazzato via il mostro che è in te?
Diciamo che anche lì cerco di comunicare che ci sono riuscito, che ho scacciato le turbe mentali.
Ti senti esposto in maniera eccessiva?
Sotto taluni aspetti sì, quando arrivi al grande pubblico lo devi mettere in conto, ma ci ho fatto l'abitudine.
Io non sono come te è un brano che graffia: hai davvero così poca fiducia negli adolescenti di oggi? Per altro molti sono il tuo pubblico.
Mette in risalto quello che penso sulla situazione, alla fine credo che arrivi a tutti quelli che mi seguono. E' vero non ho troppa fiducia ma non è un pensiero generalizzato, ci sono molti adolescenti in gamba.
Le tegole sono quelle del tetto di casa tua?
Sono loro. E’ quel’immagine lì. E' dove mi rifugio a scrivere.
Sogno i palchi e l’America: esiste ancora il sogno americano?
Ognuno ha i suoi obiettivi e sogni, quella canzone comunica che voglio arrivare anche in America. E comunque per alcuni fa parte ancora dei desideri.
Ora che Ali ha finito il suo viaggio, che succederà? Ipotesi di tour, regole permettendo?
Convivo con le preoccupazioni di un tour a dicembre. Intanto lavoro ogni giorno a cose nuove, lo saprò a breve che accadrà. Di certo cose pronte ne ho e altre stanno nascende. Il film continua!

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