Morto Paul Johnson, re della musica house

Musica
Immagine tratta dalla pagina facebook @DJPaulJohnson

Dopo rumors incessanti, che si sono rincorsi per giorni, ecco la conferma: Paul Johnson, lo storico Dj House di Chicago, si è spento all’età di 50 anni dopo aver contratto il Coronavirus

Lo aveva annunciato lui stesso su Instagram solo alcune settimane fa, in quel 18 luglio che ora sembra solo l’inizio di un tragico destino. Con un video, la star internazionale della musica house Paul Johnson, raccontava ai fan, direttamente dal letto di ospedale, con il respiro affannoso e la voce flebile, di aver contratto il Covid-19. Quel virus che con l’andare dei giorni ha aggravato le sue condizioni fino alla notizia della sua tragica morte, a soli 50 anni.

Paul Johnson si è spento a 50 anni

È dallo scorso 18 luglio, da quando Paul Johnson pubblicò proprio sul suo profilo Instagram un video in cui annunciava ai fan di tutto il mondo di aver contratto il Coronavirus (LO SPECIALE GLI AGGIORNAMENTI - LA MAPPA) e di essere ora costretto sul letto di un ospedale, che le notizie circa la sua morte si rincorrono senza tregua. Una spiacevole conferma che è arrivata solo alcune ore fa, quando lo staff del celebre producer di Chicago, ha annunciato su Facebook che l’artista non ce l’aveva fatta. È guardando i successivi video sempre pubblicati sui social che pare evidente il peggioramento delle condizioni di salute di Paul Johnson che, seppur intubato e debilitato, non rinunciava ad aggiornare i fan circa le sue condizioni di salute che di giorno in giorno lo affaticavano e preoccupavano sempre di più, fino al ricovero in terapia intensiva.

Chi era Paul Johnson

Paul Johnson è da sempre considerato un mito della moderna musica house, nella sua natale Chicago così come in tutto il mondo, dove divenne famoso alla fine degli anni ’90 con la pubblicazione della hit “Get Get Down” che tanto “infiammò” anche le nostre piste da ballo nelle estati italiane di fine e inizio millennio. Dopo aver dato il via alla sua carriera come assoluto autodidatta, pubblicò più di 100 progetti discografici tra album ed EP, affidandosi a etichette leggendarie come Dance Mania, Peacefrog, Cajual, Relief Records, Djax-Up-Beats e molte altre. La sua era una versatilità incredibile, capace di creare sound mai ascoltati prima di allora. Una commistione perfetta tra le sue radici del “ghetto” e le tracce house più in voga del momento, capace di creare attorno a sé una vera e propria eredità che influenzò prepotentemente tutti i Dj che vennero dopo di lui. Dietro una vita costellata di successi, si nasconde però per Paul Johnson una quotidianità tutt’altro che semplice e felice: costretto alla sedia a rotelle fin dal 1987, quando fu colpito da un proiettile di pistola, subì in seguito l’amputazione della gamba sinistra nel 2003, e della destra nel 2010. Un tragico destino che non gli impedì però di rinunciare al suo sogno più grande, quello di fare musica. Paul Johnson era infatti una personalità davvero inarrestabile, perennemente in tour e in studio, fermato purtroppo solo dalla cattiveria di un brutto virus.

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