L'artista sarda ci racconta come è possibile fare pace col proprio dolore. Il video è introdotto da un testo orginale dell'artista
Sono un autrice cagliaritana anche se da alcuni anni vivo a Torino. La mia musica è immersa nei ritmi della musica brasiliana, del jazz e dello swing ma anche nella poetica della canzone italiana. Discograficamente torno, dopo due album, con un nuovo brano dal titolo “Le mie ali” che inaugura la mia collaborazione con la neonata label calabrese MUSA Factory. “La canzone l’ho scritta pensando a quanto sia possibile “fare pace con il dolore”. Attraversa l'apatia, il pianto, il mal di stomaco, l'assenza di sogni e desideri, l'incalzante presenza di incubi giganteschi che ridono. "Le mie ali" è una canzone di rinascita e di rigenerazione. Penso che non si muore finché si respira, finché ci si sente vivi. Ci si trasforma in altro. Si muta pelle. E si ricomincia. E’ un invito rivolto al mondo femminile al quale mi sento di dire: <<mano a mano che il tempo passa, il male diventa esperienza e finisce sotto pelle>>.”
Il brano è stato scritto sul letto della mia camera ed ha una struttura antifonale, cioè che poggia su un solo elemento principale : la voce, che è tutto ciò che ho!
Il resto degli arrangiamenti sonori lo abbiamo ricamato insieme al mio team di produzione e siamo stati volutamente essenziali: l’immancabile chitarra, dei beats pensati e accolti in sala e poche ma importanti note di contrabbasso. Sono anche molto contenta del videoclip che accompagna il brano. Lo abbiamo pensato non didascalico e l’obiettivo era la leggerezza espressa attraverso colori, dalla tavola imbandita, dalla semplicità di un amore in conquista che continua a provare e sperare, concludendosi con un lieto fine, come è giusto che sia.
L’opera nasce dall’idea di “rigenerazione”, emozionale ed emotiva, e così abbiamo messo in scena un un piccolo racconto naif e scanzonato, di conquista. Conquista dell'amore, della felicità, della vita stessa. Penso che il superamento della sofferenza è il momento della rinascita, la primavera nel suo senso profondo, il desiderio di raggiungere la felicità e l’equilibrio. E' nell'abbondanza e nella natura più pura e rigogliosa che finalmente ci abbandoniamo a quel richiamo.
Questi concetti sono esaltati da uno stile da pellicola anni 70, arricchito da varie citazioni di classici della commedia italiana. La produzione artistica del brano è di Musa Factory ed oltre me che canto, suono le percussioni e la chitarra hanno collaborato Tatiana Bisceglie al contrabbasso e Vlad "KayaDub" Costabile al basso, chitarra elettrica e programmazioni. Il soggetto e la regia video sono di Luis Turetti.
Inizio questo nuovo percorso discografico grazie a un team, quello di MUSA Factory, che punta sull’universo femminile, sulla sua sensibilità e spessore artistico. Mi rigenero grazie a questa nuova ripartenza ma senza dimenticare le cose che mi hanno formato in questi ultimi anni come la vittoria del premio Fabrizio de André 2018 o al Premio Musica Contro le mafie 8^Ed. Penso al successo al Duel Contest al Jazz Club di Torino e al "Corde e voci d'autore" di Cremona; al al 2019 quando vinsi "Ivrea in Musica" e il "Premio dei Premi per il MEI". Ho avuto la fortuna di condividere il palco live con cantautori importanti come Dente, Carmen Consoli, Giovanardi, Raphael Gualazzi e tanti altri. Recentemente ho anche ricevuto una menzione speciale per i testi delle mie canzoni al Premio "InediTo 2021" e attualmente sono finalista a Botteghe D'autore 2021.