Don Antonio e l'incomunicabilità sono...Capiscimi: il video

Musica

Protagoniste sono due persone sedute a tavola e un'ombra che diventa più grande di loro. Il video è introdotto da un testo dell'artista

Capiscimi è una parabola sull'incomunicabilità.

I quattro minuti di un atto finale.

Che sia davvero il nuovo video di Don Antonio, o magari un musicarello degli anni '80 girato per il mercato dell'Est europeo, scongelato per l'occasione, non è dato a sapersi.

Chissà.

Osserviamo la scena, tuttavia.

C'è uno spazio azzurro, una sorta di stabilimento termale, dai contorni e dalle tinte sfumati come in un sogno.

Ci sono due persone sedute a tavola e un'ombra che diventa più grande di loro.

Acqua fra loro e il resto del mondo. Un mare, un oceano, uno spazio di deriva.

Fra di loro c'è anche del cibo, del vino - forse troppo - e il tentativo di trovare un canale di comunicazione, foss'anche il classico per favore sediamoci e parliamone, che sembra non andare a buon fine.

Lei sorride solo rivolta all'esterno, solo riflessa in un obiettivo.

C'è un paparazzo, c'è dunque una parte da tenere, un ruolo pubblico di qualcuno che si sovrappone al disagio privato. E lo condiziona.

L'uomo deve essere quello che ha convocato la cena. Sta provando a tenere insieme i pezzi. Parte munito delle migliori intenzioni, usa frasi sensate da cui trapela ancora un affetto e un tentativo di relazionarsi. Dice parole giuste ma predica ai convertiti, e fra i fedeli non c'è più nessuno.

Intanto mangia nervosamente, si sporca le mani, beve più del dovuto. Sta mollando la presa, si capisce. Accetta l'inevitabile.

Lei è bella e altera, altrove, altrimenti. La band suona per la piscina vuota. Per quell'oceano di future derive.

Alla fine dei quattro minuti tutto è già storia, petali nell'acqua, rosa non più rosa.

E' una storia da sottotitoli, questa. Il non capirsi che diventa idioma ignoto, la terra che è stata nostra, il common ground fra noi due che diventa terra di nessuno, la nostra lingua che non capiamo più e necessità di traduzioni in simultanea.

E' momento delle relazioni in cui si diventa stranieri.

Rimane l'ombra di ciò che è stato e di ciò che si era.

Ombre di ombre lunga fino a domani, ombra di ombre che confonde i miei piani.

 

ma che faccia che fai, quando senti la sera

che è un sipario che cala sulla nostra commedia

che è un riflesso nell'acqua

e una lingua straniera

 

e chi parla, chi parla?

chi parla proprio non so

 

Il video è girato nei sotterranei di Borgo Fregnano, sulle colline di Brisighella. La ragazza altera è Valentina Aulizio, la sezione ritmica è quella autentica del brano, ovvero Roberto Villa al basso e Dani Marzi alla batteria. L'alter ego di Don Antonio-chitarrista è Alessandro Ronconi. Il paparazzo è Andrea Bernabei, direttore del Festival Strade Blu. La regia è di Daniele Quadrelli. Il cibo è preparato dagli amici del bar Il Kremlino, il vino è Il Rosso del Barone di Borgo Fregnano.

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