Anticipato dal singolo La mia storia, il giovane artista milanese pubblica dopo un anno di silenzio il nuovo album, in uscita l’11 giugno per Sony Music/Columbia Records Italy. L'INTERVISTA
Con "Dolce Vita", Shiva riaccende le luci dei riflettori e getta le basi per un ritorno spiazzante che mette al centro maturità e nuove consapevolezze scaturite in un anno passato lontano dalle scene. Dopo una lunga attesa Shiva riaccende il microfono consegnando al mondo un lavoro dove a far da padrone sono monologhi intricati e rime che formano un crocevia tra trap, RnB, urban ed echi di chitarre latine. Non c’è spazio per altri passeggeri nel volo di solo andata di Andrea, ad eccezione di Lil Baby, rapper statunitense già candidato ai Grammy Awards, unico ospite che sale a bordo per impreziosire Mastercard. L'INTERVISTA.
Come nasce l’album? Perché un titolo così felliniano?
Semplicemente nasce dalla necessità di farlo. Dopo tanti singoli volevo raggrupparli, lanciare così un messaggio. Mi ha colpito la grande noia che spesso si cela dietro il successo, la voglia di avere sempre di più. Pensa alla scena iniziale del video con due Madonnine in un quartiere degradato, come se portasse qualcosa nelle strade. Ci aggiungo che la Madonnina è il simbolo di Milano.
Ora che sai destreggiarti tra gli ostacoli della vita, possiamo parlare di Dolce vita o c’è ancora da lavorarci?
E' più dolce sotto certi punti di vista ma continuo a cercare altre cose; quel che è certo è che il mio destino ha una direzione migliore rispetto a come ho iniziato.
I can fly mi ricorda Peter Pan ma questo è un disco maturo: hai abbandonato la giovinezza?
Penso e spero di sì ma spero anche di conservare il meglio dell’adolescenza.
Mastercard è un inno a riscrivere la storia: da dove parti?
Sono partito dal basso, dal rap di strada, dalle jam, dai contest, da quello che era il rap una volta. E mi ritengo fortunato ad avere avuto maestri old school. Bisogna faticare sempre. Ci aggungo che quando ho cominciato non c’erano queste grandissime possibilità.
In Collane e Bugie il tema è cambiare le regole: i grandi cantautori degli anni Sessanta promettevano di cambiare il mondo con la musica e non ci sono riusciti. Tu e la tua generazione che garanzie date? Anche se dici non cambierò il mondo con pezzo rap.
Questo genere musicale a differenza di altri è di protesta e influenza la mentalità dei più giovani. E' una protesta ma anche un inno a emozioni forti comprese quelle spiacevoli della mia generazione. E' un in inno destinato a lasciare il segno. Troppi giovani sono ancora abbandonati a se stessi.
Ti sei rappacificato col tuo passato o ci sono ancora nodi da sciogliere?
E’ una continua battaglia! Sto bene, faccio la vita che ho sognato e il mio passato serve a sttrutturarmi ma è una battaglia infinita.
La tua passione per il cinema è evidente già nella cura dei tuoi video: Megatron preannuncia una asticella più alta?
Lo ho sviluppata, più fai bene e più ci sono aspettative alte. Solo la mediocrità la gente non critica perché più sali più sei esposto.
Il Problema in amore è la gelosia?
Anche…quello è un altro capitolo. C'entra la voglia di vivere in modo diverso.
Montecarlo è il brano musicalmente più curioso: è una indicazione di futuro?
VLa versatilità è uno dei miei punti forti, le mie canzoni seguono la stessa direzione ma sono diverse musicalmente e con lo stesso impatto.
Se il diavolo chiama rispondi o fai un esorcismo?
Non rispondo. Questo è un scappare.
Jackson è un ritorno: quando ti vedi giovane nel tuo quartiere, pensi a te con tenerezza o provi ancora rabbia e voglia di rivincita?
Ancora rabbia e voglia di rivincita. Non mi capacito di come certi ragazzi siano veramente abbandonati a un destino scritto. L'abbandono lo vivi anche nei quartieri agiati anche se in modo diverso.
Progetti estivi?
Se tutto sarà ok riparto con i live, è uno dei mie punto forti. Farò più date possibili ma quelle giuste.