Not Good, la quotidianità sta nelle tasche come l'"Erba nei Jeans"

Musica

Fabrizio Basso

L'ep è pubblicato sotto il cappello di Hateful, la nuova “palestra di talenti” fondata e gestita da Emis Killa che, insieme al manager Zanna, dà il via a un progetto nato per coltivare le nuove realtà e supportare i giovani artisti più promettenti dello scenario musicale attuale mettendo a disposizione il proprio know-how e la propria esperienza. L'INTERVISTA

Erba nei Jeans è un progetto estremamente eterogeneo per contenuti e sonorità, che rispecchia perfettamente il percorso artistico che Not Good ha scelto di intraprendere sin dall'inizio: coerente, consapevole, frutto di perseveranza, impegno e dedizione. L'artista, il cui vero nome è Jari Melia, si è formato all'ombra del celebre Muretto di Milano.

Partiamo dalla storia dell’Ep: come nasce?
Da un processo creativo che si è sviluppato negli ultimi due anni e mezzo. Ho scritto dei brani che poi sono andati a formare questo mio primo Ep.
Perché hai scelto di chiamarti Not Good?
Era rappresentativo del momento della mia vita quando lo ho scelto. Ora è attuale per altri motivi ma ci tengo a sottolineare che nasce prima della pandemia.
Il valore aggiunto della tua musica è la ricerca delle parole: come lavori ai testi?
Inizio scrivendo di getto, la prima ora è quella che mi fa capire se il processo creativo è rapido oppure si tratta di una intuizione e ci ragiono. Non butto mai via le barre, cerco il significato contestualizzato.
Hai scelto come singolo estivo Erba nei Jeans: perché?
Non è canonico per la stagione e poi venivo da brani forti, volevamo cambiare un po’ la direzione. Sta andando bene ma definirlo una hit è prematuro.
Ti piacerebbe avere le tasche bucate così i pensieri pesanti si perdono per strada?
Ni! Poi avrei un bagaglio più leggero che non sarebbe male ma senza ansie non scriverei. Il buono va preso anche del negativo.
Non mi interessa è una critica al costante giudicare: hai imparato a sorvolare sui giudizi altrui oppure ti fanno ancora male, soprattutto quelli anonimi sui social?
Ci devo ancora lavorare ma non mi danno molto fastidio, do valore a quelli positivi, ne arrivano da gente che ci mette la faccia ed è irrispettoso prendersela con gli hater. Ciò detto ho 23 anni e non sono impermabile.
La Milano di Tutti i tuoi nessuno è molto scura, l’opposto di quella scintillante delle fashion week: tu come vivi la città?
Ho raccontato l’altro lato di Milano ma senza giudicare, è come accettare pregi e difetti di una persona. Racconto il viaggio col tram nunero 12 dalla periferia verso il centro: ci sono sempre più cose da vedere ogni fermata che passa.
In Mai Più ti togli qualche sassolino dalla scarpa: ne hai ancora da far cadere?
Ne ho ancora tantissimi, per ognuno che levo ne scopro altri due che entrano. Ma è soddisfacente averne sempre da togliere.
Parole tristi è una bella storia d’amore: quanto è difficile raccontare l’amore in questi anni che non ci si guarda più negli occhi e tutto viaggia sui social?
Sono fidanzato da cinque anni e ci conosciamo da sei. Cerco sempre di trovare il giusto compromesso. E’ un brano molto personale, avevo un po’ d'ansia a cantarlo.
Il Killer che è in te ha deposto le armi o è ancora pronto a fare fuoco?
E' pronto a fare fuoco, Not Good è la mia metà più gentile. Si contendono il personaggio. E' stato più difficile spiegare alla mamma della mia  ragazza che non sono un killer.
Oggi dove germoglia Il seme del male?
Rischia di germogliare dappertutto, c’è tanto terreno fertile. Incomprensioni, pressione sociale non abbiamo sempre l'idea di quale sia il suo terreno più fertile, purtroppo.
Cosa resta del Muretto e della filosofia freestyle?
Ci manco da tempo, credo abbiamo fatto dei lavori, ora sono più un ascoltatore che un praticante. Mi spiace però che ci siano sempre meno posti di aggregazione.
Che accadrà nella tua estate?
Non ancora affrontato il tema con chi lavora con me, faccio le cose a un passo al volta ma se ci fosse la possibilità per scaldare gli animi sarei pronto. Gli steaming sono belli ma l’empatia va conquistata sul palco. E non dimentichiamo che sono un artista piccolo e che non ha fretta. Non vogio fare scelte premature.

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