Il brano è la descrizione di un sublime unico attimo, vissuto in un momento perfetto, in un posto perfetto, con la compagnia perfetta. Anticipa l'album Void in uscita a settembre. Il video è accompagato da un testo originale dell'artista
Sabato notte, chiudo gli occhi. Una notte piena di stelle, il loro riflesso si
increspa sulle onde del lago. Il rumore del tuono in lontananza, odore di pioggia
nell’aria, lo sciacquio delle onde sui ciottoli della riva. Lo senti? Prendimi la mano, non restiamo soli in una notte come questa. Il rumore dei nostri passi si alterna ad un arpeggio di chitarra acustica, che risuona lontano, da un altro mondo. Lontano, quanto noi siamo vicini. Una musica che culla sogni dimenticati, ricordi di sogni fatti ad occhi aperti. Stringimi forte e non preoccuparti del buio, non preoccuparti se le mie labbra si avvicinano alle tue, se le mie mani ti sfiorano il viso, è solo per essere sicuro, sicuro che una notte come questa sia reale, non sia frutto di mente che si perde troppo spesso tra realtà e fantasia. Avviciniamoci all’acqua, lentamente, senza dire una parola, che le parole rovinano i momenti, distruggono gli attimi con inopportune esigenze esegetiche. Ci lasciamo andare in questo momento perfetto,
sublimiamo le nostre emozioni, i nostri corpi soli. Lasciamoci trasportare dal
suono di un violoncello straniero che ci racconta di altri mondi oltre a questo,
altri mondi oltre la notte. Un ultimo bacio e un altro ancora. Ora lasciami qui, lasciami stare, lasciami così, vicino all’acqua. Così vicino che mi ci possa tuffare, immergere,
abbandonare nel pieno della perfezione di questo istante sublime.
“Saturday Night” nasce così, come la descrizione di un sublime unico attimo,
vissuto in un momento perfetto, in un posto perfetto, con la compagnia perfetta.
Un istante talmente unico che, sì, esiste il dubbio che l’abbia vissuto solo nella
mia mente perpetuamente incerta tra l’illusione ed il reale, tra emotività campata in aria e realtà spicciola. Trasporre in musica una tale confusione mentale mista ad una precisa visione emotiva mi ha spinto a portare al parossismo il mio lato minimalista, per non edulcorare tutta l’umoralità di cui avevo bisogno, ho scelto di eliminare
qualsiasi sovrastruttura cerebrale e puntare su un arrangiamento essenziale.
Ho composto la canzone con la chitarra acustica, che rimane lo strumento
guida della canzone, a cui nel crescendo del pezzo, in registrazione, ho aggiunto solamente un semplice arpeggio di pianoforte (che ho usato anche come “basso” visto che il mio strumento era in manutenzione e, causa restrizioni varie, non era recuperabile) e una sottile linea di violoncello che ci accompagna come abbandonati sulle onde di un oceano quieto. Lo stesso pensiero è valso per la realizzazione del video. Quando ho proposto a Giordano (Giordano Mosca, ideatore e montatore del video di “Saturday Night”) di realizzare il video siamo stati subito d’accordo sul fatto che le immagini non dovessero “soffocare” l’emotività della canzone con storie
complesse e arzigogoli vari, ma avrebbero dovuto alimentarne ancora di più il
fuoco. Fedeli alla linea, abbiamo creato un video composto da una carrellata di
immagini in bianco e nero, accompagnate dal testo della canzone, che
rappresentassero piccoli istanti di vita.
Tutto questo solo per potermi avvicinare un po’ ad una delle frasi che più mi sono rimaste impresse del libro di Heinrich Böll, “Opinioni di un Clown”: “Io sono un clown, e faccio collezione di attimi” (libro definitivo e che consiglio a tutti di leggere).
Non sono sicuro che quello che ho scritto abbia un senso, ma in qualche universo sarà così, sicuramente. “Saturday Night” è il primo singolo estratto dal mio nuovo disco di inediti in uscita a settembre: “Void”.
Love. - [lessness]