Teatro dell'Opera di Roma, tutti applaudono la riapertura
MusicaIl Costanzi riaperto al pubblico dopo sei mesi. Emozione incontenibile dell'orchestra, che ha applaudito gli spettatori. Esauriti in un giorno i 500 biglietti disponibili
Il Teatro dell’Opera di Roma era semivuoto, ma tutto esaurito. Il 28 aprile la riapertura del Costanzi è avvenuta come per tutti i teatri nel rispetto delle norme anti-Covid, quindi capienza normale di 1400 spettatori, ma 500 ammessi, per rispettare il distanziamento ed evitare assembramenti. Il concerto è durato poco più di un'ora , lasciando ai presenti il tempo di correre a casa per il coprifuoco. Pubblico ridotto, ma applausi scroscianti all’inizio e alla fine dello spettacolo. Tanta era la gioia dell’orchestra nel ritrovare la gente in teatro, che dopo il saluto della sindaca Raggi e prima dell’inizio del concerto, a un cenno del direttore Michele Mariotti, i musicisti si sono alzati in piedi e hanno applaudito la platea.
'Ricominciare a vivere'
"Finalmente arriviamo!- ci dice raggiante il sovrintendente Carlo Fuortes- Il pubblico è fondamentale per noi che facciamo spettacolo dal vivo : è come un protagonista. Per i sei mesi della chiusura del teatro abbiamo fatto streaming, produzioni audiovideo, ma adesso siamo felici di ricominciare con il pubblico. I 500 posti sono andati esauriti in 24 ore: devo dire che non me l’aspettavo. Questo vuol dire che c’è una grande domanda di musica, di cultura. La gente vuole ricominciare a vivere, ovviamente nel rispetto delle norme. E’ un bellissimo segno per il futuro del nostro teatro."
Queste poltrone vuote che le dicono?
"Che sarà un grande problema se non riusciamo a occuparle tutte, perché economicamente non riusciamo a lavorare con 500 spettatori soltanto. La speranza è di avere in autunno il teatro pieno di spettatori, anche se con le mascherine."
Intanto quali saranno i prossimi appuntamenti che date al pubblico?
"I prossimi spettacoli in teatro saranno altri concerti -specifica Fuortes- ma stiamo preparando una stagione estiva di opera e balletto all’aperto, come è tradizione a Roma per questo teatro."
"Il pubblico è una ragion d'essere"
Michele Mariotti ha diretto con precisa leggerezza l’Orchestra del Teatro dell’Opera di Roma in un programma sinfonico, anche se tratto da melodrammi. Hanno suonato i ballabili da ‘Macbeth’, ‘Don Carlos’ e 'Les vêpres siciliennes’ di Giuseppe Verdi, un autore che si fa sempre trovare quando l’occasione importante è scandita dalla musica.
"Verdi c’è sempre, per fortuna – sottolinea Mariotti- Questo programma festoso è la cornice giusta per un degno e giusto benvenuto al pubblico. La sua presenza ci ha reso le persone più felici del mondo. Lo sentiamo tantissimo: nella concentrazione, negli applausi, nei silenzi, nel tifo. La ragion d’essere del nostro lavoro è perché c’è un pubblico. E’ la nostra altra metà."
Qual è il suo augurio al pubblico?
"Che non ci si perda più per strada."