Dongo D ci racconta Il Mostro che hai dentro: il video

Musica

Il brano racconta il bisogno di far uscire quella voglia di essere felici che tutti abbiamo dentro, ognuno a modo suo. Il video è introdotto da un testo originale del'artista

L’idea di questa canzone partì diversi anni fa durante una serata in discoteca. Ballavo, cantavo, bevevo, rimorchiavo e mi intrattenevo in discorsi frivoli e profondi al contempo, stavo bene e questo star bene mi ha fatto riflettere. Tante volte non ce ne si accorge ma si ha semplicemente bisogno di far uscire quella voglia di essere felici che tutti abbiamo dentro, ognuno a modo suo. L’idea originale era molto diversa, ambientato nel mezzo di una festa in discoteca, ma mi son reso conto che quella era la mia visione particolare. Confrontandomi con John Bandieramonte (Octo_Film), il regista, dopo che lui aveva sentito la canzone senza nessun filtro da parte mia, mi son reso conto che il messaggio aveva fatto centro ed era stato colto

molto bene . Da questo incontro è nato il soggetto del video. Il “mostro” che abbiamo dentro, rappresentato dalla maschera – una creazione originale dell’artista Oliver D’Auria – non è altro che ciò che tutti noi abbiamo dentro e cioè la voglia di esprimere noi stessi, i nostri desideri più naturali e profondi, la nostra voglia di essere felici. Spesso questa voglia è mal vista dalla società e dalla morale che le indicano come cose sconvenienti, non appropriate, negative, da qui l’etichetta “mostro”.

Ma questo “mostro” in realtà non è altro che la nostra parte più intima e vera che ha bisogno di fuoriuscire, di andare oltre le barriere socio-culturali, di sfogare e di far uscire quest’energia che abbiamo dentro. C’è bisogno di vederlo e accettarlo per quel che è, senza filtri, come fanno i bambini quando scoprono il mondo, che prendono,

toccano, sperimentano senza dare giudizi. Questo “mostro” poi si nutre di momenti, relazioni ed interazioni con altre persone e con l’ambiente circostante. Ma come renderlo in un video in un momento così difficile dove ci stanno chiedendo di rimanere distanti? Ecco quindi l’inanellarsi di idee quali me come un cantastorie e contemporaneamente personificazione della festa e del “mostro”, mentre indosso la

maschera, ed il bambino che si allontana dalla madre momentaneamente attirato dal richiamo latente di questa energia, che scopre la maschera aggirandosi tra i resti della festa. Una volta indossata la maschera, eccolo che ci gioca e che corre fuori dalla madre che riconosce quest’energia e non la reprime ma la lascia vivere al bambino. E poi le coppie assortite per contrasto: un disabile cieco con una signora normalissima, un rider straniero con un ragazzo italiano, una coppia di anziani che non si son mai confessati l’amore e l’attrazione, una vigilessa che fa una multa ad una ragazza, un rabbino ed una musulmana, un portinaio e una ragazza borghese. Il “mostro” è uguale per tutti e travalica le differenze di sesso, età, provenienza

geografica, disabilità e religione.
 

Organizzare questo video (direttore di Produzione Michele Campagnoni-Octo_Films), tra tamponi e mascherine, è stata un’impresa quasi titanica per poter garantire la sicurezza sanitaria a tutti i membri della crew ed agli attori ma in un periodo come quello che stiamo vivendo a causa del COVID e delle scelte derivate per la lotta a questo virus, il messaggio del video e della canzone diventano ancor più importanti. Il contatto umano è un lumino flebile da valorizzare e non dar per scontato e da tenere acceso quanto più possibile. La nostra energia è immensa e prorompente se attivata ed è un valore da non dimenticare ma da tenere sempre presente, da esplicitare il più possibile muovendosi tra le comprensibili restrizioni a cui siamo sottoposti e la gestione decisamente non ottimale delle situazioni. Non dobbiamo mai dimenticarci della passione e della bellezza, della fame di relazione che ci urla dentro ogni giorno. Solo impegnandoci nel rispetto delle regole e non dimenticando chi siamo potremo riuscire a realizzarci come persone. Quindi Spalanca le porte al mostro che hai dentro!

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