Davide Amati esce col singolo Se te Ne Vai: il video

Musica

La canzone parla di contrasti, di spazi cercati e sognati, di sentimenti inseguiti a perdifiato ma costretti a mescolarsi con sere scure e parecchie assenze. Il video è introdotto da un testo orginale dell'artista

Il video di Se te ne vai è stato girato nel mio studio casalingo che si chiama Abbey Fede Studio, il luogo nel quale  ho passato più tempo da quando mi sono trasferito a Santarcangelo di Romagna. In questa stanza ho fatto feste, serate e tante suonate con amici. Per me è un posto magico, nel quale ho sempre avuto la possibilità di esprimermi e dar vita alla mia musica in totale libertà. Se te ne vai l’ho scritta circa due anni fa ed è nata alla chitarra ed è una canzone che parla di contrasti, di spazi cercati e sognati, di sentimenti inseguiti a perdifiato ma costretti a mescolarsi con sere scure e assenze. Ricordo che l’ho scritta in una giornata in cui avevo la testa un po’ fra le nuvole e sembrava una domenica.


Nel video, un viaggio nel mio mondo musicale, ci sono io e ci sono tutti gli strumenti con cui arrangio e produco le mie canzoni. Le scene al piano sono simboliche, nel brano in realtà c’è un sintetizzatore ma a casa ho questo vecchio pianoforte da quando sono piccolo che probabilmente è stato il primo strumento che ho toccato in vita mia e per questo ho deciso di inserirlo nel video.

I primi due brani “Allunga il passo” e “Rinascere ogni giorno” mi hanno aiutato ad uscire allo scoperto, con il videoclip di “Se te ne vai” ho voluto mostrare come e dove nascono le mie canzoni. Le mie giornate iniziano in studio e finiscono li, per questo ho pensato che non ci sarebbe stato un posto migliore di questo per mostrarmi alle persone in totale sincerità e spontaneità. Guardatelo, dura il tempo di un caffè e non lo dico a caso! 

 

Nel frattempo venerdì esce il mio prossimo singolo. Lenzuola l’ho scritta qualche anno fa durante il liceo. Mi sono immaginato la storia di una coppia in cui lei esaspera lui, tormentandolo di richieste, di critiche, non facendosi andare  bene niente. A un certo punto lui non ne può più e decide e di prendere in mano la sua vita, portandosi a cena le sue lenzuola bianche che lei definiva "troppo da ospedale". Forse ho scritto questa canzone perché in quel momento sentivo il bisogno di ritrovare un po’ di coraggio. Stavo ripetendo la quinta liceo ed ero un po’ stanco, ma più che altro ero pieno di turbe adolescenziali. Penso di avere dedicato questa canzone a tutte le paranoie che avevo in quel periodo.

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