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Roby Facchinetti: "I Maneskin possono essere i nuovi Pooh"

Musica

Lo storico cantante e tastierista dei Pooh si esprime sulla vincita dei Maneskin al Festival di Sanremo 2021 e li paragona alla band di cui ha fatto parte per oltre 50 anni. Ma li avverte: “Per avere una lunga carriera non basta essere bravi e fare belle canzoni, bisogna sapersi gestire”

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Roby Facchinetti si aggiunge alla lista dei cantanti celebri che nei giorni scorsi si sono complimentati per la vittoria dei Maneskin a Sanremo 2021. Per la prima volta, a trionfare sul palco dell’Ariston, è stata una band dal sapore glam rock, che ha portato una rivoluzione nel mondo della canzone italiana.

Facchinetti, ha raccontato in una lunga intervista a “Leggo”, che vede nei Maneskin i possibili eredi dei Pooh, in cui ha cantato e suonato per 50 anni. Si dice pronto a passare loro il testimone, ma li avverte sull’importanza di mantenere sempre i piedi per terra e non strafare: “Per avere una lunga carriera non basta essere bravi e fare belle canzoni, bisogna sapersi gestire”.

Le parole di Roby Facchinetti

Secondo Roby Facchinetti, i Maneskin hanno tutta la stoffa e i numeri per farcela. “Mi è sembrato che la qualità musicale, che nei particolari non si può giudicare da un ascolto televisivo ma dal vivo, sia più che buona. Tutti, nel gruppo, hanno grinta da vendere e questo lo hanno dimostrato pure su un palcoscenico che a quel genere lì non è di certo abituato”. Ha poi aggiunto che il successo di una band non viene solo dalla forza e teatralità del suo frontman, ma dalla voglia, coesione e grinta del gruppo.

Con una simpatica metafora dà poi loro un consiglio perché il successo, se non gestito, può giocare brutti scherzi ed essere un’arma a doppio taglio. “È come se, dopo Sanremo, i Måneskin, avessero passato un casello autostradale. Adesso l’autostrada è tutta loro. Non devono farsi prendere dal brivido della velocità, ma mantenere la giusta andatura. Ogni tanto fermarsi per fare benzina, prendere un caffè all’Autogrill e rimettersi in marcia più carichi. Si chiama sapersi gestire".  

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Intanto, dopo l’inaspettata vittoria al Festival e le numerose ospitate televisive, la band romana, salita alla ribalta grazie alla partecipazione ad X-Factor (2017), si prepara per due appuntamenti importanti.

Il prossimo 19 marzo, uscirà il terzo disco della band, intitolato “Teatro d’Ira-Vol. 1”, che arriva dopo l’EP d’esordio “Chosen” (2017) e il disco di platino “Il ballo della vita” (2018), da cui è estratto il loro singolo di maggior successo “Torna a casa”. “Teatro d’Ira-Vol. 1” si prepara a essere un disco rivoluzionario e pieno di contrasti per il panorama musicale italiano.

“La nostra non è una rabbia nei confronti di qualcuno, ma un'ira che smuove, che crea le rivoluzioni, che porta a sfogarsi e ribellarsi di tutto ciò che ti fa sentire sbagliato. Un’ira che è una rinasciata e un cambiamento” raccontano Damiano, Victoria, Thomas ed Ethan che aggiungono “L’antitesi con il teatro è ben studiata e voluta”, un luogo elegante e pacato che si scontra con la forza dell’energia rivoluzionaria.

Saranno presenti poi sabato 22 maggio 2021 sul palco olandese di Rotterdam per la finalissima dell’Eurovision Song Contest, in rappresentanza della loro nazione. 

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