Amata da Diodato e Damien Rice, la giovane artista napoletana ha stupito per la sua maturità artistica e umana. Ora è pronta per nuove sfide. L'INTERVISTA
Greta Zuccoli ha portato sul palco del 71mo Festival di Sanremo, categoria Nuove proposte, il brano Ogni cosa sa di te scritto, testo e musica, da Greta stessa e con la produzione artistica di Diodato e Tommaso Colliva. Lunedì torna a lavorare ai suoi progetti ma ha scelto di restare a Sanremo tutta la settimana del Festival. Ed è lì che l'ho raggiunta telefonicamente.
Greta, ti è piaciuto questo Festival? Ci sono state perplessità sulla scelta del cast.
Ci vuole tempo per i cambiamenti, ma la proposta è bella e varia, per me è stata una scelta giustissima.
Fossi stata tra i Big con chi avresti duettato?
Sono rimasta impressionata da Samuele Bersani e Max Gazzè. Ma avrei voluto anche Daniele Silvestri e Niccolò Fabi, mi piace tantissimo quella scena musicale, nel mio cuore la performance sarebbe di quel genere. Mi sono piaciuti i Maneskin con Manuel Agnelli perché adoro gli Afterhours.
Credo che se il sorteggio ti avesse messo la prima sera saresti arrivata in finale senza problemi.
Grazie del pensiero ma arrivati a quel punto era complicato, ognuno portava qualcosa del proprio mondo. Questo Saremo è il mio primo concorso. E’ stata per me una cosa nuova e sono soddisfatta, il mio obiettivo era portare una parte di me e un cambiamento. Mi sono arrivati messaggi molto belli.
Con la temuta scala dell’Ariston te la sei cavata benissimo.
Ti assicuro che mette parecchia ansia e poi non credevo di doverla fare. Sono stata felice quando mi sono rivista e sono scesa in maniera presente.
L’assenza di pubblico ti ha condizionata?
Appena prima dell’inizio della canzone ho osservato la platea vuota ed è stato strano perché cantando entri in una dimensione altra e qui la mancanza di pubblico la percepisci ancora di più.
Col senno del poi riporteresti Ogni cosa sa di te?
Non cambierei il brano. Io volevo portare lì quella parte di me che è un punto di partenza, è un colore di me, gli altri li mostrerò nei prossimi mesi. Ogni cosa sa di te è contrasto di leggerezza e pesantezza.
Cosa ti ha detto Diodato?
Antonio era contento, sa come sono sul palco. Ha prodotto il brano e ha visto una crescita. La canzone è cresciuta con me e lo ho capito da come l'ho interpretata.
Commenti di Damien Rice?
Non ci siamo ancora sentiti.
Hai sciolto i tuoi contrasti?
Qualcosa si è sciolto ma ce ne vuole per arrivare alla fine, la strada è lunga. Bisogna essere consci che ho portato all’Ariston solo un pezzetto di me ma nitido. La visione degli alberi lascia una apertura seppur col senso di vuoto.
Da quando scrivi in italiano stai affondando nelle tue radici?
Ho delle canzoni in inglese ma in questa fase della mia vita mi sento più vicina a questo mondo perché corrisponde a una fase di crescita anche umana e personale, mi può aiutare a trovare le parti più profonde di me.
Da lunedì che farai? Una settimana di sonno per recuperare le energie?
Continuerò a non perché sono proiettata in avanti. Penso già a cose nuove, lavoro a nuova musica che uscirà presto, ci sarà un nuovo singolo. Sto creando canzoni nuove. Tornerò a Napoli per salutare tutte le persone che mi hanno sostenuto, prendo energia dalla mia città e poi tornerò a Milano.
Pensi a un disco?
Ho una concezione di album ma devo capire anche cosa si potrà fare, se potrò suonare.
Chi vincerà?
Non lo so. I miei nomi sono Willie Peyote, Madame, Ermal Meta, Colapesce e Dimartino, Ghemon e Max Gazzè.