Fanno tutto per hype è il nuovo singolo di Laioung feat. Fabri Fibra

Musica

Fabrizio Basso

laioung Fanno tutto per hype

Il brano è un attacco ai social, in particolare alla dipendenza che causano nelle persone ma anche ai vari rapper della scena. L'INTERVISTA

Un titolo che è un manifesto. Fanno tutto per hype (Trappocalisse) è il nuovo singolo di Laioung feat. Fabri Fibra, disponibile su tutte le piattaforme di streaming e digital download, distribuito dall'etichetta internazionale Planet Records. I due artisti nel brano denunciano i vari network, pensando che tutti gli artisti vivano vite all’eccesso e continue situazioni estreme, generando così catene emulative di stereotipi sbagliati che si ripercuotono soprattutto sui giovanissimi.

Laioung, sembri molto preoccupato.
Oggi le nuove generazioni risultano troppo dipendenti dalla tecnologia e non comprendono quanto incida sulla loro formazione.
Hai chiesto il supporto a Fabri Fibra per lanciare il tuo messaggio.
Sapevo che poteva garantire un risultato alto, la prima strofa la ho riscritta quando è arrivata la sua.
Dove sta il problema?
Siamo troppo attaccati al telefono. Ci sono persone pronte a tradirti per un po’ di attenzione, poi l’hype non è la fama: l’hype è parlare e far parlare, la fama è riconoscere una idea è sostenerla. Oggi molto giovani preferiscono 100mila follower a 100mila euro. E' essere visibili che è importante. Ci sono ragazzi che escono dal nulla e rappano su musica che non corrisponde alla loro personalità: scimmia vede scimmia fa. Non facciamoci lavare il cervello dalla tecnologia.
Tu hai una responsabilità alta visto il seguito che hai.
Sono consapevole che tantissimi giovani mi ascoltano. E’ importante che il messaggio costruttivo arrivi ai giovani e ci penso cento volte a scrivere perché voglio che crescano con me.
Che approccio hai?
Oggi devi interagire con i ragazzi, abbiamo la responsabilità di essere degli esempi per loro. Nelle mie storie Instagram dico cosa va bene e non cosa non va bene.
La pandemia ci ha rallentati?
Direi di sì e mi fa molto piacere che la gente ne abbia approfittato per riflettere.
Tu hai anche ascoltato musica nuova?
Non ascolto musica italiana, solo americana. Certo non mi sottraggo a Lucio Battisti, Lucio Dalla, Pino Daniele, Mina e Adriano Celentano per citare qualche nome. Contano un bel messaggio e una bella voce.
Cosa senti nell'aria?
Il mercato vuole canzoni banali, posso parlare di un grande valore e fare due milioni di view e poi arrivano della banalità che ne fanno decine di milioni.
Il ruolo della famiglia?
Oggi sono un po’ più assenti, certi principi culturali si sono persi nel tempo.
Come reagisci?
Voglio arrivare a tutti e ognuno libero di interpretare il mio messaggio a suo modo. La mia missione più grande è fare canzoni che possono arrivare a tutti. A volte sono diretto, altre meno. Ma musica è emozione, anche senza parole, e io continuerò a parlare a tutti.
Dove stai andando?
Questa mia nuova fase è vox populi. Muove la coscienza interiore attraverso l'armonia musicale.
Che puoi anticipare dell'album?
Ci saranno anche collaborazioni internazionali. Io ho fatto il botto nel 2015, prima vivevo in Canada. In Italia non sanno chi sono in America ma va bene così, non ostento. Ma aggiungo che per quello che sono là avrò nel disco collaborazioni a costo zero. Ma soprattutto vogliamo portare il nome dell’Italia all’estero.

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