Chiara Crystal emoziona con la canzone curativa Gola: il video

Musica

Protagonista è lo specchio: serve per guardarsi e imparare ad accettarsi e amarsi per tutto ciò che siamo ecela anche un messaggio diretto a chiunque ascolterà il brano: “io sono come te, ci somigliamo”. Il video è accompagnato da un testo esclusivo dell'artista

Il brano in uscita si intitola “Gola” e ha visto l'inizio di una straordinaria collaborazione artistica col maestro Adriano Pennino, il quale ha curato l’arrangiamento del brano e anche alcuni aspetti dello stile vocale. “Gola“ è la sintesi in chiave minimalista di “Un nodo alla gola”, ed è un mix di elementi autobiografici, che nel testo vengo ben evidenziati ,con elementi della tradizione musicale italiana e con elementi più elettronici e moderni. Il brano ha un titolo diretto, perché fa riferimento alla mia esperienza personale, appunto: parla di attacchi di panico e della ricerca di luce, anche nell’ombra dei nostri fantasmi.

 

Ed è proprio su questa linea che è stato composto: una notte, in un periodo di difficoltà, risuonava nella mia mente questa melodia, con la voglia di buttare fuori ciò che sentivo e, allo stesso tempo, la voglia di superarlo a tutti i costi. Gola la considero una sorta di canzone/medicina che può essere “ingerita” o meglio ascoltata quasi come una “dose di coraggio” per trovare l’alba, la luce dopo aver guardato in faccia le proprie difficoltà e, di conseguenza, noi stessi. Il mio messaggio, infatti, è quello di vivere le difficoltà come segnale che deve spingerci a ricercare ciò che siamo, ad avere coraggio e forza di volontà per riuscire a sentire ciò che di bello c’è nelle nostre vite, senza aspettare che “la paura finisca prima che sorge il sole”.

 

Nel brano e nel video è presente un elemento, lo specchio: guardarsi allo specchio e imparare ad accettarsi ed amarsi per tutto ciò che siamo, cela anche un messaggio diretto a chiunque ascolterà il brano, “io sono come te, ci somigliamo” ed ancora “se sono riuscita io a specchiarmi e amare le mie difficoltà , puoi farlo anche tu”. Le strofe invece sono la descrizione della difficoltà vissuta, e un rimando alla quotidianità nella quale si vive; “Toccare il fondo quando la terra sotto ai piedi non c’è” e “gettata in pasto al prossimo invito, di un mondo fregato da tutta questa velocità”.

 

Nel ritornello, la presa di coscienza del fatto che ciò che accade in uno stato di malessere (attacchi di panico e altro) sembra “reale” e condiziona la vita di tutti i giorni ed è la conseguenza, appunto, del come si affronta il rapporto con la realtà che ci circonda. Il dubbio resta: è tutto nella mente o forse no?!”. Ciò che conta è rimboccarsi le maniche e avere il coraggio di scegliere l’alba ed “alzarsi” per vederla sorgere. Nelle mie canzoni è difficile che manchi la positività alla fine, proprio in virtù del fatto che, oltre ad essere una cantautrice, sono una studentessa della facoltà di psicologia. Proprio per questo, amo scrivere di tematiche legate alle difficoltà della nostra bellissima mente e difficoltà in generale.
 

Ma non mancano anche brani più leggeri, inclusi nei miei progetti futuri. Proprio per quanto riguarda i miei progetti, di sicuro c’è in programma la creazione di un album, con la collaborazione col maestro Adriano Pennino e non solo. Non si esclude di poter fare un progetto che unisca la danza e la musica, dato che, tra le tante cose, ho studiato danza e uno dei miei sogni è riuscire a unire la musica con la danza, magari con brani dallo stile internazionale. 

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