In occasione della pubblicazione del nuovo album Uno, Reverendo racconta oggi in esclusiva per Sky Tg24 tutte le più belle collaborazioni che hanno caratterizzato la sua carriera fino a oggi
“Uno” è il titolo del nuovo album di Reverendo pubblicato lo scorso 4 dicembre e anticipato dal singolo Briciole, dove l’artista pugliese torna a duettare con J-Ax. Reverendo nasce come MC durante la prima ondata del rap italiano dei ’90, il suo percorso si sviluppa poi negli anni con la crew Pooglia Tribe e successivamente collaborando con molti artisti chiave della scena nazionale. Proprio i featuring sono un punto chiave della sua carriera, e in questi anni ne ha collezionati davvero tanti. In questo disco dove mescola pop rock melodico con elementi cantautorali, reggae, soul, rock’n’roll e blues è proprio il frutto di un percorso dove negli anni ha raccolto idee e influenze provenienti anche da tutti gli artisti con in quali è venuto in contatto.
Articolo 31 feat Reverendo “Gente che spera” (2001)
Ho avuto la consapevolezza di aver scritto una roba potente subito. Il giorno che la proposi ad Ax ebbi la conferma di quella mia sensazione. “Gente che spera” è stato multi platino e due volte disco d’oro, in un momento in cui per avere questi titoli dovevi vendere dischi. Due anni or sono ha vinto l’ennesimo platino per gli streaming. È un brano transgenerazionale, un evergreen; detto senza malizia ma soltanto attraverso la percezione reale di aver scritto parole care a migliaia e migliaia di persone, piccole e grandi. Uno di quei brani che in realtà non scrivi tu, ma nei quali sei un medium, sei scritto a tua volta. Una benedizione.
Club Dogo feat Reverendo “Catrame” (2008)
A detta dei moltissimi fan, “Catrame” è uno tra i cinque migliori brani scritti dalla band milanese. Le rime di Jake La Furia e di Guè Pequeno, il beat di DJ Shocca, uno tra i più interessanti beatmaker italiani e il mio ritornello più strofa hanno dato vita ad una produzione tra le più riuscite. Un brano amaro, con un retrogusto molto milanese sul qualche andai ad incidere un ritornello molto powerfull. Le rime e il cantato si amalgamano benissimo, senza soluzione di continuità. A Milano in quei giorni, durante una serata dove era ospite NAS, mi si avvicinò Albertino di Radio DeeJay, mi fece i complimenti per il brano, che reputava molto bello, e mi disse che non avrebbero potuto trasmetterlo in radio per le rime alquanto toste di Guè.
Rimane intatto nella sua vitalità.
Chief e Reverendo “Luce” (2008)
È uno tra i brani più fortunati della mia produzione; un brano in heavy rotation per tre mesi su Radio DeeJay, oggi con Spotify avrebbe registrato qualche milione di stream. Una produzione di Mace, oggi tra gli altri produce anche Salmo, un brano registrato da me a volo, prima di prendere la macchina e scappare giù in Puglia. Ricordo la fretta nel registrare ma anche la consapevolezza che stavamo facendo un brano in grado di suonare in radio e di essere apprezzati dal pubblico. Chief uno dei rimatori più stilosi in Italia aggiunse il suo carico da novanta. Un periodo in cui sono stato per molto tempo a Milano, apprezzando ancora una volta quella città splendida e piena di occasioni. Ci ero stato quando gli Articolo 31 avevano prodotto la mia crew Pooglia Tribe e dopo il bel successo di “Cime di rap”.
Chief e Reverendo feat Tullio De Piscopo “Stop bajon” (2008)
Collaborare con De Piscopo è stato un sogno che si realizzava. Amo da sempre il sound partenopeo e in particolare la maestria di musicisti una spanna sopra a tutto il resto d’Italia, come appunto è Tullio. Il brano in questione era tra l’altro nella mia top ten dei brani da ballare italiani, di sempre, un beat irresistibile, un fraseggio riuscitissimo e il grande professionismo di De Piscopo a due metri da me. Quest’ultimo ebbe parole di grande apprezzamento per il sottoscritto e testualmente disse: “Reverendo hai cazzimma”, che significa hai la grinta giusta, la giusta energia, e detto da lui, era impagabile.
Rocco Hunt feat Reverendo “Io ci sarò” (2013)
Sono stato tra i primi a capire il potenziale di Rocco Hunt; l’avevo intravisto in uno street video, nel quale era già possibile rendersi conto del potenziale del rapper campano. All’epoca ero al lavoro con Chief su diversi progetti, e fu quest’ultimo a propormi una collaborazione con Rocco. Ecco la genesi di questo brano, dove io compongo e canto il ritornello del brano e Rocco fa le sue rime. Un pezzo dove è possibile apprezzare un certo approccio italiano alla cultura Hip-Hop; credo che tra i nostri due diversi stili ci fosse una grossa intesa dettata anche dal fatto di essere due artisti provenienti dal Sud, con un personale flow e un’attitudine real. Rocco l’anno dopo avrebbe vinto Sanremo Giovani.