I Ghost preparano la loro Ri-Evoluzione: l'intervista

Musica

Fabrizio Basso

L'8 gennaio saranno in concerto per aprire le celebrazioni della loro festa per i 15 anni di discografia. Il singolo Ri-Evoluzione è un inno alla speranza che invita a sognare. L'INTERVISTA

Un titolo che è un romanzo, che a ogni parola illustra un nuovo scenario. Un brano positivo, che guarda al futuro con fiducia, che quando si spegne disegna sulle labbra la curvatura di un sorriso. Ri-Evoluzione dei Ghost, ovvero Alex ed Enrico Magistri, auspica una “nuova trasformazione” dell’essere umano, attraverso un messaggio forte e coinvolgente che viaggia insieme alla musica per superare insieme le paure, e rimettere i valori, il coraggio di inseguire i propri sogni, la solidarietà e l’amore al centro della vita. Ri-Evoluzione anticipa l’album in uscita nel 2021 per festeggiare i 15 anni di discografia; non mancherà, ovviamente, un concerto-evento che si terrà proprio negli spazi del Cinecittà World.

Partiamo dalla frase simbolo di Ri-Evoluzione: i sogni sono belli se non hanno età…

Tempo fa ho sentito una frase pronunciata da uno psicologo: un cervello che non sogna entra in depressione, quindi col sogno si esprime quel bambino che è in noi. Ritornare un po’ bambini è dare la possibilità di sognare a chi è adulto.
Il binocolo presente nel video dove punta?
E' un cannocchiale storico che va oltre analizzando la nostra anima, cercando di scoprire quelle cose che spesso calpestiamo come esseri umani, tipo i valori essenziali delle cose semplice. Il clochard attraverso il guardare oltre tramite il cannocchiale scopre una via d’uscita nel segno dell’amore.
Sempre nel video c’è il richiamo netto a Il Gladiatore con l’oggetto nella sabbia come simbolo di rinascita.
Un semino che è una sorta di messaggio propositivo per credere in un sogno. Il semino si trasforma in girasole…di fronte a un gesto violento il gladiatore si mette a riflettere davanti a un fiore. Poteva essere qualunque altro fiore, ma questo è luminoso e rappresenta la voglia di rinascere.
Dove avete girato il video?
Tutto girato a Cinecittà World tranne la scena dei clochard. Siamo ricorsi a tipolgie umane diverse e location storiche differenti per far capire che la violenza si può fermare nelle varie epoche per poi liberare la voglia di rinascita mettendo al centro la vita interiore.
Chi sono i musicisti che si vedono nel video?
Arrivano dalla sfera del fan club. Sono molto giovani, sono nostri allievi che hanno partecipato a stage scolastici e ora seguono il loro percorso musicale.
L’essere umano davvero dal covid (tutto sul coronavirus) ne uscirà con una ri-evoluzione?
Credo nel valore della musica, è da sempre una terapia che fa bene alla salute. Un cuore che si avvicina musicalmente alla vita lo fa con un certa sensibilità. Spero che dopo questo momento la musica scaldi ancora e aiuti a fare uscire la sensibilità che è dentro ognuno di noi. Può essere utopia ma ci credo. A proposito, in questi mesi ho scoperto il giardino intorno a casa!
Cosa state pensando per i vostri15 anni di storia?
Nel 2001 sono vent’anni di carriera e 15 di discografia. Nel primo quinquennio abbiamo scritto tanto ma cose non perfettamente a fuoco. Dopo un lustro di confronto sono uscite le prime canzoni. Quei cinque anni di gavetta sono un periodo in cui facevi cover rivisitate per trovare il giusto linguaggio espressivo. Abbiamo ricordi fantastici di quel periodo ma non c’è l'esigenza di riprendere qualcosa.
Durante le feste accadrà qualcosa sui social?
Faremo il primo live streaming l’8 gennaio come buon anno. Ci manca molto la musica dal vivo. Coi social abbiamo recuperato contatti e abbiamo preso contatti per arrivare dove la promozione non...arriva. Crediamo nel rapporto umano e quindi ce ne occupiamo in prima persona dei social. Comunque ora squadra fantastica.
Cosa è rimasto dello spirito di Vivi e lascia vivere?
Il giusto mix tra voglia di essere leggeri parlando di qualcosa di serio. Non sempre i messaggi si veicolano in modo pesante. Sosteniamo il rispetto per le differenze col sorriso sano.
Su un’isola deserta porteresti Aveva perso la testa o Farfallina?
Porterei Imagine di John Lennon perché quella è musica che rimane in eterno. La musica è vita per cui mi piace pensare a una canzone eterna. Porterei anche una chitarra.
Che farete durante le feste?
Non riesco a immaginare molto ma visto che l’8 suoneremo penso che tolto lo spazio per gli affetti, lo passerò a fare le prove, con i miei sax, la chitarra e la voce cercando di scambiare vibrazioni positive. Con mio fratello viviamo separati da una parete e abbiamo un salone enorme attrezzato come studio. Ed è popolato di ricordi.

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