Dopo il successo internazionale riscosso dalla sua musica, la talentuosa cantautrice emiliana pubblica il nuovo singolo dedicato al Natale accompagnato da un video girato dalla sorella Bettina. E poi tra i protagonisti del film L'Incredibile Storia dell'Isola delle Rose
Ha preso il suo coraggio e lo ha portato nella terra di Madre Coraggio. Ma non è per niente brechtiana Violetta Zironi, di quell'opera porta in sé solo un grande coraggio. Ha incantato gli Stati Uniti, la Germania, il Regno Unito e i Pesi Bassi per poi fermarsi a Berlino. Lei uno dei talenti più brillanti e lungimiranti di X Factor (tutto su X Factor 2020) ora vive a Berlino. E' lì, grazie a un filo diretto virtuale con Nashville, che è nato il singolo del suo ritorno, I Never Needed a Christmas, un brano natalizio che però se ascoltato in filigrana contiene i germi dell'album che verrà. In questo Natale confuso dove non si capisce cosa è lecito fare, dove, come e perché...Violetta ci restituisce la magia del vero Natale. E ne sentivamo la necessità. Un valore aggiunto non da poco è il video che porta la firma di sua sorella Bettina, anche lei dotata di una sensibilità rara.
Violetta partiamo da I Never Needed a Christmas ma andiamo anche oltre: è un nuovo inizio?
Il brano di Natale segna un pochino un ritorno, da un anno non pubblico nulla di nuovo e quest’anno ho riflettuto sul percorso da intraprendere.
Dove ti porterà?
Di certo nel 2021 uscirà un disco, il primo: quello è l’obiettivo. La sonorità è molto natalizia però manterrò lo stesso atteggiamento per il futuro. Sarà curato per gli arrangiamenti con contaminazioni jazz. Molto strumentale con musicisti veri. I Never Needed a Chistmas è stato scritto e prodotto con team americano capitanato da Matt Rolling con base a Nashville. Per il disco si può viaggiare andrò, questo lo abbiamo fatto in una settimana da remoto, lo ho scritto il 3 novembre con un co-autore americano. Rolling in due giorni ha radunato i musicisti e lo abbimo realizzato. E' un pezzo ispirato dal momento che stiamo vivendo.
Sei stata coraggiosa a uscire dalla confort zone e partire per il mondo. Molti tuoi coetanei non ci hanno neanche provato.
Ti dico che non è stato facile e ancora non lo è: da italiana per entrare in un mercato devi in primis parlare un’altra lingua, e non mi riferisco solo all'idioma, e pensare in sintonia col paese che vivi. Devi mantenere le cose italiane valide per un contesto internazionale ma la mentalità deve cambiare.
Adesso però stai cominciando a raccogliere.
Ma ti assicuro che è ancora difficile: è vero raccolgo i primi frutti ma è ancora lunga.
Cosa resta della ragazza dell’ukulele che ha conquistato X Factor?
Quella ragazza aveva già questo sogno. Non mi sono mai trovata benissimo nei miei ambienti, era sempre tutto un po’ stretto. Ora da lontano la apprezzo certe sfumature. Ma ti dico anche che senza X Factor non sarei qui, è stata un esperienza fantastica. E' anche grazie a al talent musicale di Sky Uno che ho capito che a livello internazionale si può fare strada.
L'Italia la hai proprio abbandonata, musicalmente parlando?
A febbraio 2020 avevo due date in Italia poi cancellate per il Covid (tutto sul coronavirus), era il mio ritorno. Mi sentivo pronta musicalmente, soprattutto a livello di progetto. Ora lavoro con un management italiano e ci voglio tornare, voglio anche pubblicare dei brani in italiano a inizio 2021. Non saranno da mainstream o da network ma penso che ci sia un pubblico per un certo genere italiano. Chi lo sente all’estero si scioglie.
Anche stavolta scegli il percorso più ostico.
E’ un mestiere durissimo questo, ti prendi dei no e ti esponi. Non mi fa fatica prendere la strada più lunga.
Sei su Netflix col film L'Incredibile storia dell'Isola delle Rose: quale è la tua?
In questo momento Berlino è per me un'isola delle rose, qui c'è la mia vita adulta e sono convinta di poter fare ciò che voglio. Quella delle rose è più un’isola interiore, è una isola che crea le sfide.
Nel film è anarchica.
Le regole possono anche essere aggirate, mi spaventa fino a un certo punto. Qui ci in Germania ci sono le regole ma è tutto un po’ anarchico...ècco perché la mia è qui.
Che farai durante le feste?
Credo intanto che resterò qui poi farò qualche live sui social.
Giornate in tranquillità, insomma.
Questo anno di pausa mi ha fatto riflettere molto, quello che vivevo prima era fuori controllo, non stavo mai ferma, ero a casa due mesi in tutto l’anno; non sapevo dire no a offerte di lavoro. Per i primi due anni qui non avevo amici ora li ho ritrovati. Ho imparato a essere.produttiva con un'altra mentalità.
Hai mai aspettato Capodanno alla porta di Brandeburgo?
Assolutamente no, fa troppo freddo.