Vasco Rossi è il protagonista di Vanity Fair, diretto da Cesare Cremonini

Musica

Un numero speciale della rivista, in edicola da mercoledì 18 novembre, dedicato a tutte le declinazioni della parola “Vivere”. A partire dall'incredibile storia del rocker di Zocca, raccontata in prima persona

Cesare Cremonini è il direttore del numero di Vanity Fair in edicola da mercoledì 18 novembre, un'uscita d’eccezione dedicata a tutte le declinazioni della parola “Vivere”. Il cantautore ha scelto di coinvolgere i volti dell’eccellenza italiana nei campi dell’attualità, della moda, dello sport e dell’arte. Protagonista indiscusso Vasco Rossi.

L'invito di Cremonini al rocker di Zocca

Dalle donne che lo hanno ispirato alle celebri provocazioni, passando per la famiglia, le delusioni e i grandi successi, il rocker di Zocca ha sempre raccontato se stesso con propria la musica e i propri testi, lasciando ai fan la possibilità di farne parte. Cremonini gli ha scritto una lettera, un invito speciale che Vasco ha raccolto scrivendo un testo in cui spiega il significato che “Vivere” ha per lui, un racconto di come è sopravvissuto a 4 decenni di storia e di vita, dall’infanzia a Zocca fino agli anni di piombo, portando la sua musica oltre gli anni 80, i 90 e i 2000.

Una "Vita spericolata"

“Uno dei miei primi show l’ho fatto vicino a casa, ci tenevo a fare bella figura. Ma appoggiandomi sulle spie sono caduto giù dal palco - inizia a rivelare Vasco -. Così, rientrando di notte con una tristezza pazzesca, ho scritto Siamo solo noi, che è anche una risposta generazionale ai genitori. Mia madre mi diceva sempre che ero solo io a comportarmi così”. Una vita senza freni, quella di Vasco. Almeno all’apparenza. “Vita spericolata l’ho scritta prima di un concerto in Sardegna, in un campo sportivo – racconta -. Pioveva e io dentro l’auto mi resi conto che tutto sommato, anche in quell’occasione, meglio una vita piena di guai che una vita monotona. Poi a causa del pregiudizio qualcuno l’ha identificata con lo sballo, ma di droga in quel testo non c’è neanche il pensiero”.

Le donne, gli amori, la famiglia

Un inno alla vita intensa dunque, anche a livello sentimentale, come dimostrano i tanti brani dedicati alle donne che hanno segnato la carriera del Blasco, da Susanna Marani, protagonista dell’omonima Susanna, che andava a ballare in una discoteca modenese dove Vasco faceva il dj, a Silvia, una ragazzina di 14 anni vicina di casa dell’artista. “Ne avevo un’immagine solo mia, come della giovane donna che tutti i giorni vedevo scendere dalla corriera a Zocca e che ha ispirato Albachiara - ha raccontato l’artista -. Un giorno andai a dirle che avevo scritto il testo guardando lei. Mi diede del bugiardo e scappò via: da quell’episodio nacque così Una canzone per te". Poi ci sono le donne con cui Vasco ha creato relazioni durature: Gabriella Sturani, mamma del secondo figlio, Lorenzo, nato pochi mesi dopo il primogenito Davide, avuto con Stefania Trucillo, e poi Laura Schmidt: “Ho fatto la cosa più trasgressiva possibile per una rock star – dichiara Vasco a tal proposito - ossia ho deciso di metter su famiglia”. 

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