Il brano del cantautore siciliano Gero Riggio è estratto dal suo ultimo album “Un Anno In Più”. L'artista, reduce dalle esperienze al Premio “Musica contro le mafie” e a “Sound Bocs”, presenta il video con un testo esclusivo
Quante volte abbiamo avuto l’impressione di avere intrapreso una strada sbagliata nelle nostre decisioni non solo sentimentali e poi siamo stati coraggiosi e siamo stati capaci di ritornare sui nostri passi? È proprio questo il tema che tratta “Veleno”, prima ballad del disco: un dialogo immaginario tra due amanti che si desiderano ardentemente ma che sanno di non poterla vivere fino in fondo perché la loro vita si sviluppa in direzioni opposte e che, quindi, hanno deciso di mettere la parola fine sulla loro relazione e dirsi addio per sempre. Si interrogano sulla loro condizione, sul bisogno di tornare sui propri passi, sul sentiero della ragione e non dell’istinto. E anche noi a volte rimaniamo imprigionati nei nostri desideri che non ci fanno
mettere bene a fuoco la realtà che quasi sempre riesce ad essere cruda e spietata.
Siamo uomini e le nostre debolezze ci confondono, ci spingono verso mete irrazionali che allievano le nostre ferite ma ci allontanano dalle nostre certezze. La continua lotta tra cuore e ragione. Esiste un compromesso? Su questa riflessione ho costruito questa canzone che è uscita fuori spontanea. Ho cercato di arricchirla con elementi e suoni funzionali e che ne evidenziassero l’importanza: non a caso la canzone parte con un distorsore, come distorto appare quel momento in cui devi scegliere. La bravura dei miei musicisti l’hanno reso leggero e visionario. A occhi chiusi è una canzone che si vede. Il videoclip uscirà ufficialmente domani, è stato realizzato interamente con la tecnica dello stop-motion digitale con le illustrazioni in acquerello della bravissima artista torinese Perla Giraudo con la quale abbiamo insieme voluto rappresentare in pieno il mood della canzone che lei ha saputo animarla con maestria e visione. Sono rimasto molto colpito dal suo punto di vista. Lei, infatti, parla del brano dicendo che tutti abbiamo perso qualcosa. Tutti abbiamo dovuto lasciare qualcosa. I due personaggi del video ce lo ricordano, mentre guardano un mare che inghiotte i loro ricordi e poi si sposa, con il concetto di un paese che ha un po' dimenticato la sua bellezza, attraverso la rivisitazione del ratto delle Sabine del Giambologna e del ratto di Polissena di Fedi.
Il video è un continuo ripercorrersi di ricordi dei due personaggi, che conosceremo in
volto solamente alla fine, volti all'accettazione della conclusione di un capitolo.
Il brano è stato prodotto, arrangiato e mixato da Leo Curiale presso il Master Play Studio di Mussomeli. Il mastering è stato realizzato da Gianni Bini presso gli House Studios Of Glasses di Viareggio. Hanno suonato nel brano Leo Curiale (programmazione digitale e pianoforte), Peppe Milia (chitarre) e Sebastiano Valenza
(batteria). Esce per l’etichetta indipendente Carioca Records che ne ha curato anche la distribuzione digitale.