Ci sono amori che non si possono gestire in maniera razionale e quando le passioni e i tormenti prendono il sopravvento diventa difficile fare chiarezza e trovare lucidità. L'INTERVISTA
La circolarita delle relazioni. Sembra che partano per la tangente e invece si avvolgono su se stesse e, come a Monopoli, ripassano dal via. Omar ci porta in questo mondo. Con il punto di vista femminile perché, non inganni il nome, è una artista e dunque Ci Risiamo ha un punto di avvio ben definito per poi perdere l'identità sessuale e diventare un luogo in cui ognuno si può ritrovare. in una parola, in una frase, nell'intero brano.
Hai scelto un momento complicato per il tuo singolo.
Oltre a essere artista sono insegnante di questo settore tanto colpito. Abbiamo dovuto spostare tutto online.
Che pensano i tuoi ragazzi di Ci Risiamo?
I miei allievi non sanno di questo mio progetto, un giorno lo dirò anche a loro.
Tanto hai il volto nascosto.
In origine ho sempre fatto parte di band e mi facevo vedere, ma troppe volte mi si chiedeva di puntare di più sull’immagine e fare un progetto solo mio. Il primo pezzo è stato mandato a qualcuno del settore e la prima cosa che ha chiesto è stata se sono bella. E dunque ho scelto, almeno in questa fase, di non mostrarmi.
Come vivi questo strano anonimato?
Con un filtro di mezzo è più facile essere trasparenti. Prima o poi dovrò apparire. Il coronavirus mi protegge, finito questo casino e quando il mondo riprenderà una sua normalità lo farò. Non mi disturba che si vengano a sapere nome e cognome e che mi si veda, mi disturba più la questione dell’immagine. Però ti confesso che ho fatto un cameo nell’ultimo video...
Un tuo verso dice vorrei tornare come prima.
Ora sono felicemente fidanzata ma prima ho vissuto altre storie e tutto confluisce nella mia musica. Ci Risiamo è stata scritta insieme a Vincenzo Gargano, lui ha una penna particolare, ci siamo incontrati in studio e lui aveva un inizio che mi è piaciuto. Esistono storie mai finite nelle quali capita che ci ricaschi.
Hai una sensibilità particolare per raccontare l'amore.
Sono nata a metà tra i due mondi, ho vissuto la parte analogica e quella digitale e dunque mi è più facile confrontarmi con altre persone al di fuori dei social. Oggi è normalissimo ascoltare nelle canzoni messaggi che arrivano dai social. Se un domani non avremo più instragram non vorrei che dicessero di me che lei scriveva ispirata dai social.
Sei anche autrice, so.
Mi capita di scrivere su commissione ma per Omar lo spunto parte più da dentro.
Stai lavorando a un progetto più ampio?
Sto mettendo altri singoli da parte, per l’Ep aspetterei anche che si esca dalla situazione attuale. Sarebbe bello farlo uscire e promuoverlo. Il palco mi piace quando è un vero palco, faccio fatica a cantare per i miei amici, quasi mi vergono. Voglio microfono, spie, casse e un pubblico vero. La sola differenza è che con gli amici ti esponi di più.
Intanto combatti per il riconoscimento di una qualità non legata all'apparenza.
Il maschilismo c’è e la donna ha meno credibilità, è più difficile prendere in considerazione una sua idea. Ci ho messo tanto a trovare i collaboratori giusti. L’estetica impera: guardati attorno, in Italia ci sono poche artiste che non siano accompagnate da una bella presenza.
Ti piaci?
Allo specchio mi piaccio, sono per l’amore per se stessi. Forse solo il naso modificherei.
Cosa ti manca?
Forse quando capivo un po’ meno, mi riferisco al periodo dell’università quando studiavo poco e pensavo poco. Non pensi ai soldi per l’affitto, vivi un periodo più spensierato. Ecco mi piacerebbe fare un tuffo nella spensieratezza.