Reduce dal successo di Mon Amour, l'artista romana torna con un singolo figlio di una sua nuova consapevolezza, del suo interpretare l'essenza della coppia da una nuova prospettiva. L'INTERVISTA
Una canzone che segna una avvenuta maturità. O meglio una presa di consapevolezza di una maturità che c'è sempre stata. Perché Giulia, al di là dei gusti personali, ha sempre scelto con oculatezza i suoi brani, sia quando il ritmo è divertente sia quando cela un po' di melanconia, Giulia semina sempre un messaggio. In Prescindere da te si rivolge a tutte le donne che vivono la fine di un amore spiegando che il titolo equivale al concetto di mettere da parte te perché io esisto anche senza di te. Canta una donna che, finito un amore, si interroga su quali siano i suoi sentimenti, cercando di usare la giusta razionalità e un pizzico di cinismo.
Quanto ti sei divertita a sfasciare una stanza, come nel video?
Moltissimo, all’inizio avevo un look mi lasciava scoperte le braccia e la maschera protettiva. C'era un po’ di timore essendo oggetti veri quello che andavo a frantumare, ma sono temeraria.
Anche irascibile?
Non sono una che si arrabbia se non con chi amo, con loro sì, ma la soluzione migliore resta il dialogo. Comunque è stato molto divertente, consiglio di farlo magari non dentro casa. Per altro esistono le stanze della rabbia che oggi sono di moda.
Un look dalla vita in su alla Audrey Hepburn con la forza dei guerrieri della notte.
Un contrasto sul quale abbiamo giocato: da un viso angelico si può tirare fuori una forza. No la gonnellina come a una serata, sì in nero come una divisa da soldatessa. Dalla vita in su la parte più glamour.
Quando si capisce che l’amore che non è?
Un segnale è che si smette anche di arrabbiarsi, quando non vale più la pena parlare e lì comincio a pensare che non sia cosa.
Secondo te oggi cosa porta ancora una persona a essere ancora dipendente di un'altra in maniera totale?
L’insicurezza ed è questo il messaggio di Prescindere da te: se non sai quello che vali rischi, poi devi avere un parte bella da donare agli altri. Prendiamo la bellezza: è facile essere sicure se si è belle ma ti dico che molte donne bellissime spesso non si vedono tali perché inseguono la perfezione e davanti a uno specchio si trovano dei difetti. Invece ci sono donne meno attraenti e imperfette che credono in sé. Lo sguardo magnetico fa la differenza.
L’amore è prima di tutto cura: quanto è difficile parlarne in una società veloce e liquida come l’attuale?
C’è tanta apparenza ma se ogni giorno si prendono momenti per coltivare la coppia non ci si perde. Se non fossi sui social mi conoscerebbero molte meno persone. Dipende come li usi.
Siamo all’inizio di un nuovo progetto?
E’ il proseguimento di un progetto, seguo la mia propensione a parlare al mondo delle donne come già feci con Paracadute, cerco di dare valore al mondo femminile e pure consapevolezza. Mostro un’altra parte di me per poi arrivare a un Ep.
Un amore che finisce può diventare amicizia oppure non sarà mai possibile avere confidenza con chi hai condiviso un tratto di vita?
Ci credo molto poco a meno che da entrambe le parti non si crei una fratellanza. Ripeto non ci credo ma vedo che a qualcuno è accaduto.
Ti aspettavi il trionfo di Mon Amour?
Ci credevo molto nel potenziale ma non potevo immaginare quello che è successo, compresa la scalata delle classifiche in Francia. Noi abbiamo pensato a fare bene in Italia poi una etichetta francese ci ha creduto ascoltandola alla radio e ha contattato il mio manager Pasquale Mammaro per tradurla in francese.
Come vivi la situazione dei concerti? Che pensi dello streaming?
In questo momento qualcosa è meglio di niente, se anche lo streaming fa sentire la gente vicina perché no? Sono una fan delle situazioni intime ma è una questione di costi, chi c’è dietro deve dire che ne pensa. Mi auguro che la situazione si sblocchi e intanto sono felice per il teatro che ha scelto lo streaming.