E' un brano fortemente motivazionale, è una condizione, è come ci possiamo sentire davanti alle barriere virtuali ed emotive che ci circondano. Erasmusplus è cercarsi senza riuscirci. È il tentativo di dare e di darsi senza sapere come fare. A presentare il progetto un testo esclusivo dell'artista
Mi chiamo Alessia Zappamiglio, in arte Miglio. La mia passione per la musica nasce grazie a mio padre che a 12 anni mi ha regalato la prima chitarra e da li in poi non l’ho più lasciata. Non ho mai avuto un piano B, ho studiato al Liceo artistico e subito dopo ho capito che la musica sarebbe stata l’unica cosa che davvero volevo fare.
Le mie canzoni raccontano storie della provincia e delle periferie industriali, storie che parlano di tecnologia, connessioni e relazioni. Sono cresciuta ascoltando i grandi cantautori del passato tra cui Ivan Graziani, Ivano Fossati, Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè, per poi passare all’underground italiano ed estero con Afterhours, Cccp, Jeff Buckley, Nick Drake, Oasis e Radiohead.
Nel 2018 ho pubblicato il mio primo singolo Gli uomini elettronici, prodotto da Davide Dade Pavanello (Linea77) e Marco Benz Gentile. A Maggio 2019 ho partecipato al BMA - Bologna Musica D’Autore organizzato da Fonoprint Studio, con il brano Il bar sui binari che ho presentato al Teatro Duse di Bologna insieme a tanti ospiti tra cui Luca Carboni, Viito, Ainè. Il 2020 per me è stato un anno fortunato grazie all’incontro con Davide Maggioni con il quale ho iniziato un percorso con la sua etichetta Matilde Dischi pubblicando quattro singoli che sono Pianura padana, Pornomania e Bagno Paradiso. Il 6 Novembre 2020 ho pubblicato l’ultimo singolo Erasmusplus.
In quasi tutte le produzioni dei miei brani ci sono elementi sonori che ritornano e che vogliono essere caratterizzanti. Ho sempre avuto una passione per tutto ciò che fosse un po' acido e un po' rumoroso così insieme al produttore dei miei brani Simone Laurino abbiamo cercato di trovare una miscela sonora adeguata, facendo confluire un po' di cose rumorose, come i synth acidi anni 80’, andando poi a smorzare con suoni di piano lo-fi o chitarrine più morbide e cercando così di integrare quelle influenze alternative - grunge che mi hanno sempre affascinata con un suono moderno elettropop. In generale non amo le definizioni e non riesco mai a collocare la musica in generi distinti, preferisco sperimentare e cercare di far confluire più cose insieme creando qualcosa di personale.
Erasmusplus è esattamente l’ultimo esperimento che racchiude tutto quello che ho appena citato. Il video di Erasmusplus è un’opera a cura del giovane regista bolognese Riccardo Sanmartini. Le inquadrature sono tutte su di me ed è la prima volta che sono l’unica protagonista dei miei video. Quello che voglio comunicare è un forte senso di solitudine e alienazione. Ho scelto di raccontarlo tenendo
fisso lo sguardo verso la telecamera e mostrando le distanze che viviamo nelle relazioni, distanze che spesso vengono accentuate dalla divisione fisica che ci impone lo schermo, la webcam. Erasmusplus è una condizione, è come ci possiamo sentire davanti alle barriere virtuali ed emotive in cui ci ritroviamo. Erasmusplus è cercarsi senza riuscirci. È il tentativo di dare e di darsi senza sapere come fare.
Così viaggiamo, andiamo via e progettiamo un futuro quasi perfetto, rimanendo soli davanti a uno schermo.