Alfina Scorza e Le lettere di Jo, un vero disco di libertà

Musica

Fabrizio Basso

Sentirsi liberi, non cedere ai compromessi, denunciare le violenze domestiche e le prevaricazioni intellettuali, combattere il bullismo ma soprattutto volere bene a se stessi. L'artista salernitana ha messo in musica il suo sano egoismo (che sfocia spesso nell'altruismo)

L'altalena della vita è raccolta nelle Lettere di Jo, il nuovo album di Alfina Scorza, cantautrice di rara sensibilità che sa convogliare nella sua musica il caleidoscopio delle emozioni, anche quelle più scure, più nere. Però sa colorare le parole, sa renderle aggressive, sa tramutarle in carezze. Un album che ho ascoltato più volte perché a ogni passaggio una sfumatura si alza dalla sua voce e diventa nuvola che protegge e indica un cammino. Una lunga chiacchierata al telefono mi ha permesso di conoscere meglio le stanze del suo cuore, quelle che ogni voltano che il vento le apre liberano poesia.

Dal punto di vista personale ho la sensazione che ti togli un po’ di sassolini in Lettere di Jo: è la chiusura con un tuo passato difficile? Quanto c’è di te in Marta e in quel senso della fuga da qualcosa?
L’amore per la mamma è incondizionato, per un’altra persona lo vedo legato a qualcosa di problematico. L’amore ti dona felicità e l’egoismo si mette da parte. Ho un passato complicato, quello di una ragazzina che vuole fare la musicista partendo dal Sud, da salerno, e qui viene guardata con superficialità. Ti spingono verso il posto fisso o laurea mentre io vado al Conservatorio. Diventando più sicura per i giudizi c'è anche il chissenefrega.
L’inizio de La sua vanità sembra un film di James Bond.
C’è un po di humor nero, racconta di questa donna che viene violentata psicologicamente dal marito il quale capisce che lei ha talento ma è lui che deve primeggiare.
Il talento può essere davvero un oltraggio alla vanità?
Di alcuni uomini sì, spesso è inconscio ma lo fa. Le ho viste intorno a me.
Quando la sera scende dove ti porta?
Non la ho vissuta io quella storia, c’è molta passione, c'è il vivere un sentimento senza pensarci troppo. E' la storia di una trentenne che sta con un diciottenne. Il concetto è mi godo il momento, mi vivo la storia sapendo che non ha futuro.
Quando è il momento in cui non si apre la porta? C’è un atto coraggioso di altruismo quando dici lo farò per te lo farò per me.
Vale entrambi. Talcolta è il caso che si prenda un’altra strada. Lettere di Jo è un disco al femminile, contiene il messaggio della donna forte. Io sostengo il sano egosimo.
In Svegliali tu quanto è importante il realismo del dialetto? Sottolinei che è una storia vera. E’ forse il brano dove spingi di più la tua voce.
Hai ragione, lascio filtrare un messaggio forte. E’ la storii di Carolina picchio vittima di bullismo e dico che i ragazzi sono cani fottuti. C'era rabbia mentre la scrivevo. Carolina fagli capire che hanno sbagliato, è un grido. Il dialetto da la giusta drammatici. Ricordati che siamo bilingue in Campania.
Il quadro imperfetto lo hai cantato, quello perfetto quale è?
Stare bene con se stessi. Vivere senza rimpianti. E’ il segreto per una vita serena e tranquilla, non felice perché quelli sono picchi. Fare quello che uno si sente, non farsi condizionare, essere liberi.
Penso al brano Così sia…sei credente?
Credo ci sia qualcosa di superiore, credo in quello che ha rappresentato Gesù, al messaggio che ha dato. Ama te stesso è un pensiero immenso. Mi ritengo una figura ambivalente, laica nello scetticismo ma poi una parte di me si avvicina allo spirito. Sono ancora divisa. Non atea forse agnostica. Però mi è capitato di pregare.
Nella vita a volte meglio un passo indietro o uno obliquo in avanti?
Non lo so, una via di mezzo, facciamo un saltello.
Quanto costa la libertà?
Costa tanto coraggio, c’è sempre il rovescio della medaglia. Io scelgo la libertà e dormo sonni tranquilli.
Storia d’amore: nel sogno mi/ti ha baciato o no?
La ho chiusa così bruscamene affinché ognuno possa immaginare quello che vuole.
A te come è andata?
Non lo dico.
Resta da capire come pensi di raccontare questo lavoro, considerato che i concerti sono di nuovo bloccati.
Con Tino Coppola, mio editore, abbiamo scelto di aspettare. Presto arriverà l’album fisico, speriamo di vendere online. Inoltre insegno musica e canto privatamente.
Chiudiamo presentando la tua squadra.
Pasquale Curcio è il mio braccio destro, chitarrista  e arrangiatore, ha curato tutti gli arrangiamenti del disco; Brunella Selo ha duettato con me in Svegliali tu e Andrea Parodi è l'autore di Rosamarina. Infine i miei musicisti: Rosa Pia Genovese al sax, Ivan Cantarella alle percussioni e batteria, Pietro Giordano al violino e Flaviano Braga al Bandoneon.

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