Lilo racconta il mondo come dovrebbe essere: poeticamente Diverso

Musica

Fabrizio Basso

Mattia Giordano

L'EP è un condensarsi di esperienze, talvolta molto diverse, di racconti un po’ della cantautrice, un po’ presi in prestito dalle vite di chi la circonda. È un invito “siediti, per sei canzoni, e poi ti lascio libero. Di andare, e di ritornare se vorrai". L'INTERVISTA E 10 CANZONI "DIVERSE" SCELTE DALL'ARTISTA

Una delle frasi più abusate porta la firma di Fabrizio De André...in direzione ostinata e contraria. Ma questa volta è appropriata. Lilo è così va controcorrente. Laura Pizzoli, questo il suo nome, ha tradotto una urgenza in sei canzoni. Sei ritratti di vita, sei icursioni nell'anima, un po' di sassolini che scivolano via dalle scarpe e preparano a un percorso più...scomodamente comodo. Ora vorrebbe portarlo dal vivo ma c'è il coronavirus (tutto sul covid) tra lei e il mondo: "Facendo la musicista è il top suonare live le canzoni che ho scritto. Post pandemia mi sembrava sensato far uscire l’ep: lo ho scritto prima ma ci ho ragionato in quei mesi. Nel periodo di clausura è arrivata l’urgenza, certa che le mie canzoni raccontassero una storia giusta".

Lilo è laureata in musicologia, studia da quando era piccola: "Ci credevo, ho miti irraggiungibili che si chiamano Whitney Houston e Mariah Carey. In famiglia ho un papà diplomato in pianoforte, ho altri parenti che masticano musica dunque la ho sempre vissuta serieamente, non mi improvviso. Qui ho decito di buttare fuori cose che so fare senza risultare presuntuosa. Canto fino dove arrivo, lavoro molto soprattutto con la voce. Io un disco come Diverso me lo ascolterei".

Si muove nel tempo Lilo, rincorre albe e tramonti, notti e mattine. Il suo lavoro ha un ritmo quasi circadiano: "Lavoro bene di giorno ma negli ultimi anni mi sono ritrovata a scrivere di notte e me la sono vissuta. Sono razionale e penso tantissimo alle cose. Mi piace l’idea della notte che va sul giorno. Notturno 1 nasce da una sofferenza, mentre I Davanzali di Questa città ti mostra la luce e ti dà la carica. Caratterialmente sono da alba perché mi piacciono gli inizi. La musica per immagini è quello che amo, osservo molto e mi piace dare la sensazione del momento che vivo, descriverlo senza entrare nei dettagli affinché ognuno possa metterci del suo. C’è molto di autobiografico e molto di quello che altri mi raccontano. Adoro osservare la gente. A Milano ho imparato ad aspettare: il treno, la metro, l'inizio lezioni, mi sedevo sulle panchine della facoltà di lettere e mi guardavo attorno. Ora ho un po’ di idee sul nuovo disco, ho ragionato molto in quarantena. Mi avvio verso un album con un grado un po’ più alto di sperimentazione. Sono cresciuta, tendo a una cosa più suonata, ci sarà ancora l'elettronica ma danzereccia".

10 BRANI “DIVERSI” SCELTI DA LILO

1. Evergreen (Yebba, 2017)
L’uso che fa questa artista della sua voce trovo sia molto diverso e assolutamente particolare. Senza contare il fatto che è bravissima.


2. Slow Dancing In A Burnin’ Room (John Mayer, 2006)
Qui la musica dice “Amore”, il testo dice “Disastro”.

3. Elastic Heart (Sia, 2014)
Mi ricordo che quando la ascoltai per la prima volta pensai a quanto le parole stessero in modo atipico sul beat. Mi piace Sia perché riesce sempre a sperimentare in un genere, come il pop, in cui si è poco inclini a questo tipo di operazioni.

4. When The Party’s Over (Billie Eilish, 2019)

E' l’emblema del diverso, della rottura da certi canoni mainstream. Ha inventato un genere reinventando il mainstream.

5. L’abisso (Francesco Bianconi, 2020)
Per un cantautore potrebbe essere infinitamente più facile raccontare la superficie delle cose. Francesco è diverso perché scende nell’abisso senza paura e ti porta con sé. Ne esci frastornato, eppure rimetti la canzone da capo.

6. Skinny Love (Bon Iver, 2008)
Quando si parla dell’Amore in musica di solito è irrimediabilmente finito oppure è nel pieno della sua stagione più bella. Qui invece va in scena un Amore malnutrito che esiste ancora nella realtà, ma che nella mente di chi canta sta già sbiadendo, suo malgrado. Bon Iver fotografa un momento delicatissimo e lo fa secondo me con una maestria insuperabile. Quanta impotenza di fronte ad una cosa che sta per finire, che non è stata nutrita abbastanza, considerando che forse un po’ è anche per causa tua.

7. On Brûlera (Pomme, 2017)
Una malinconia così dolce non mi è mai capitato di sentirla, fino a quando non mi sono imbattuta in questo pezzo.

8. Time Alone With You (Jacob Collier, 2019)
Jacob è secondo me diverso perché scardina le regole dell’armonia a suo piacimento e lo fa con un risultato assolutamente pazzesco.

9. WAP (Cardi B. feat Megan Thee Stallion, 2020)
Ho inserito questa canzone perché è diversa dal mio gusto musicale. Eppure non posso non notare come queste due artiste abbiano preso un immaginario estremamente maschile e l’abbiano ribaltato al femminile. Senza renderlo meno crudo, senza renderlo più corretto. Hanno fatto qualcosa di diversissimo, che infatti è al limite del dissacrante.

10. Notturno 01 (Lilo, 2020)
Momento pubblicità: questo mio brano trova spazio qui perché questo è il brano che più di tutto mi ha permesso di fare esattamente quello che avevo in mente. È diverso nella misura in cui non ho voluto darmi paletti o regole nella sua composizione.

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