Occhio e Testa è il nuovo singolo di Aura Darco. Il brano (prodotto da Giordano e Graziano Tittarelli insieme a Maurizio Raimo per Raimoon Edizioni Musicali Srl e Astralmusic Srl) ha come tema la sicurezza stradale e l'importanza di mettersi alla guida con prudenza. Quando la trapper, classe 1993, ha partecipato al contest realizzato in collaborazione con Radio Italia e Anas - autostrade per l'Italia sua sorella a soli 17 anni era stata vittima di un grave incidente d'auto che l'ha costretta sulla sedia a rotelle.
Quando ho iniziato a scrivere Occhio e Testa sapevo che dovevo farlo bene, era per un contest nazionale quindi sicuramente avrei trovato artisti validissimi che mi avrebbero dato filo da torcere. Subito, pensando alla sicurezza stradale sono stata avvolta dalla tristezza, per via del mio personale vissuto con mia sorella più piccola, rimasta in sedia a rotelle in seguito a un incidente a soli 17 anni. Non ho voluto farmi abbattere dai brutti pensieri e dalla malinconia, quindi presto ho pensato a cosa
avrebbe provato lei ascoltando il brano. Questo mi ha aiutato a dare il massimo e non cadere nel baratro della tragedia e della drammaticità del tema, al quale facilmente si presta. Semplicemente non volevo farle rivivere quegli attimi, ma esorcizzare quella sofferenza nel modo più incoraggiante, rispettoso e sobrio possibile, se ci riuscivo perché no, mettendoci anche dell’allegria e positività. Ero preoccupata, ma la sentii subito come una piccola missione da portare a termine, il minimo che avrei potuto fare. È cosi che è nata, Occhio e testa, tra mille emozioni contrastanti nel tentativo di metterle d’accordo e una sorta d’ispirazione proveniente dal cuore, che ha guidato la mia penna dalla prima all’ultima parola del brano. Scrivo spesso col cuore, ma soprattutto con la testa. Penso sempre all’ascoltatore, mi concentro su di lui,
parto quindi dalla fine, dal risultato che voglio ottenere. Penso a cosa ascolterà, che emozioni gli farò provare, che scenari, immagini o sensazioni evocheranno le mie parole nella sua mente. Sto attenta anche all’ascoltatore più superficiale, ed a come seminare dentro ogni persona che mi ascolterà, qualcosa che potrà germogliare, il seme di una specifica visione del mondo, che non è possibile esprimere bene solo a parole ma aiutata dalle armonie musicali facilita la nostra assimilazione e comprensione immergendoci in quell’atmosfera.
Le canzoni sono piccole creature viventi che possono diventare dei giganti. Sono gli autori a dargli vita, ma i suoi ascoltatori a farle crescere. Dire che la mia musica sia una salvezza per me è riduttivo. Spesso sono degli appunti che prendo per me stessa e spero siano utili anche per gli altri, dei segnaposto, oppure delle conquiste. Non mento se dico che lo faccio per me, ma anche per gli altri. Ho da sempre sentito il bisogno di mettere il piacere della musica a servizio della mia anima, unendo cosi l’utile al dilettevole. In poche parole espresso in una frase che mi ripetevo spesso: “scrivi responsabilmente”. Era il mio promemoria. I primi brani erano molto simili a sfoghi, gridi di ribellione alla struttura sociale che mi deludeva o di dolore per qualsiasi cosa mi era accaduto, poi pensai, che il mondo era già pieno di male per conto suo, perché avrei dovuto gettargli addosso anche il mio. Fu cosi che invece di caricarlo anche del mio peso decisi di fare il possibile per contribuire con buona energia, buoni intenti e la scoperta di più ampie vedute, con la convinzione che solo fuori dal nostro individualismo accecato dalla quotidianità, avremmo trovato posto
per una visione del mondo migliore, in cui c’è tanto lavoro da fare per migliorare il mondo. Partendo dal nostro piccolo, le nostre possibilità. Questo è il mio progetto che vuole espandersi e irradiare luce, prendendo spunto da quella guerriera dal quale ho preso in prestito il nome, che è rimasta nella storia e ha germogliato, almeno dentro di me.