Cesare Cremonini ricorda Ezio Bosso su Instagram, direttore d'orchestra di emozioni

Musica

"Nei giorni caotici e franosi dei social anche la commozione ha una data di scandenza rapidissima e “il giorno dopo” di qualunque cosa sembra già “un mese dopo”. Ma qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure, se quelle pagine sono uno spartito. Possiamo ancora udirne la musica". Inizia così il commovente post con cui il cantautore ha parlato del maestro scomparso a 48 anni 

Le frasi più celebri di Ezio Bosso. FOTO

Cesare Cremonini
ricorda Ezio Bosso, scomparso ieri a 48 anni, e lo fa con un post su Instagram. Parole intense, profonde che raccontano come la vita di un musicista, di un compositore segue line melodiche. Ecco i pensieri che Cremonini ha affidato al suo profilo Instagram.

Nei giorni caotici e franosi dei social anche la commozione ha una data di scandenza rapidissima e “il giorno dopo” di qualunque cosa sembra già “un mese dopo”. Ma qualcosa rimane tra le pagine chiare e le pagine scure, se quelle pagine sono uno spartito. Possiamo ancora udirne la musica. 
Alcune persone assomigliano a delle opere e in Ezio Bosso l’essere umano, l’essere un umano, era il tema principale riaffermato continuante attraverso la ricerca di tutte le possibilità espressive a disposizione. A me la sua vita ricordava una fuga (in senso musicale). Pareva vivesse la professione di pianista, di compositore e di direttore d’orchestra come fossero linee melodiche distinte nate per fare da contrappunto alla vita. Cos’è una fuga? Se è difficile scrivere una bella canzone pensate realizzarne molte contemporaneamente che sovrapposte suonino ancora più belle. La casualità ha un significato importante nella ricerca dell’armonia ed è per questo che alcune vite sono pagine di uno spartito. Immagino (lo ha ripetuto più volte nelle sue interviste) quanto fosse importante per lui la linea di direttore d’orchestra, cioè il forgiatore del suono e il governatore del tempo della musica. I segnali, lanciati ai musicisti durante l’esecuzione, mi hanno sempre affascinato e coinvolto (da bambino mi divertivo a imitarli salendo sul letto come fossi Verdi) ma crescendo la mia attenzione è sempre stata catturata dal respiro, che nella musica (non solo in quella classica) ha un ruolo straordinariamente importante. 
Un’orchestra respira insieme al suo direttore e in quel momento accade una cosa formidabile che spesso coincide con la danza del respiro del pubblico. Anche noi perfetti ignoranti infatti quando ascoltiamo un brano o una canzone, senza accorgercene, in piccola parte ci trasformiamo nei direttori d’orchestra delle nostre emozioni. Respirando la musica possiamo viverla. 
Tempo fa ho incontrato Ezio Bosso in un locale di Bologna dove suonano musica dal vivo e mi sono fermato a parlare con lui. Era raggiante ed estremamente positivo. Un figo, mi viene da dire. Una pagina chiara. E qualcosa rimane.

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