"She walks in beauty", il nuovo singolo di Gabriele Ciampi. L'intervista

Musica

Veronica Voto

“Per non dimenticare questa pagina di storia”.  A novembre il nuovo album del compositore italiano che vive a Los Angeles. "Scrivere tante note è facile. Il problema è scegliere quali tenere e quali buttare. Poi rimangono poche note essenziali. Da qui la scelta di lavorare con una cantante con una voce molto particolare come Teura, una violoncellista come Livia De Romanis che emoziona" spiega a Sky Tg24

“She Walks In Beauty” è il nuovo singolo di Gabriele Ciampi. Il Compositore coniuga il celebre poema di Lord Byron con la propria musica in un Inno di speranza: la luce dopo il buio e la ritrovata bellezza nella normalità dei gesti quotidiani sono i sentimenti che hanno guidato l’artista nella creazione del brano. Il testo racconta di una donna che cammina attraversando la notte e il meglio del buio e della luce si incontrano sul suo viso e nel suo sorriso.

 

Gabriele, le immagini sono quelle che hanno segnato il mondo nell’emergenza coronavirus (LO SPECIALE). La musica e le parole, scritte da Lord Byron, sono un inno al futuro?

È esattamente un inno alla speranza. Il fatto di rivedere la luce dopo un periodo buio, è il messaggio che ho trovato dietro le parole di Byron. Una poesia scritta centinaia di anni fa, ma che oggi è molto attuale perché il poeta immagina un dialogo con se stesso con la visione di questa donna nella notte. La bellezza della notte e l’alba di un nuovo giorno.  È come prendere il libretto di un’opera. Per noi compositori il testo è fondamentale. Quindi leggendo questo brano sentivo proprio la musica dietro le parole di Byron. Ho voluto realizzare qualcosa sognando un po’.

 

Qual è la musica di Gabriele Ciampi?

A me piace molto il minimalismo in generale. Nelle arti, nella cucina. Un po’ in tutto. Alla fine la cosa più difficile è proprio quella: cercare di fare musica e trasmettere un messaggio con pochissime note. È quella la difficoltà. Scrivere tante note è facile. Il problema è fare quel lavoro meticoloso e scegliere quali note tenere e quali buttar via. Poi rimangono poche note essenziali che spero possano arrivare. Da qui la scelta di lavorare con una cantante con una voce molto particolare come Teura, una violoncellista come Livia De Romanis che emoziona.

 

She walks in beauty anticipa il tuo prossimo album che uscirà a novembre. Come sarà questo disco?

A me piace molto sperimentare. La musica, quella classica che è il mio ambiente, permette di lavorare in ogni settore. Mi piace questo inserimento nel pop internazionale. Una prima volta per me nella produzione di una canzone. Abbiamo lavorato a distanza, al telefono. Un nuovo modo di produrre musica. Un nuovo modo di eseguirla e di registrarla. Non c’è più la ricerca della perfezione tecnica, ma l’importante è l’emozione. Finalmente! Riscopriamo le emozioni. Continuerò questa strada del pop unito al classico, questo cd sarà un nuovo tipo di sperimentazione tra la mia formazione classica e un nuovo approccio al pop. Sicuramente qualcosa di interessante. A me piace creare, sperimentare. Dopo Mozart e Beethoven c’è poco da inventare. Però sperimentare sì, ed è anche l’occasione per studiare altri generi che non sono proprio i miei.

 

Che bagaglio ti porti dall’emergenza coronavirus, da un punto di vista personale e professionale?

È un cambiamento epocale. Questo dobbiamo capirlo. Non tornerà niente come prima. Ma aggiungo per fortuna. Tutte le situazioni brutte vanno guardate con un po’ di ottimismo.  È un modo per rinascere. Per ripartire. È un’opportunità immensa per tutti. Tutti gli artisti, tutti i musicisti hanno l’opportunità di reinventarsi e siamo tutti sullo stesso piano. Sento tanti inviti a riaprire le piazze, i concerti all’aperto. Ma questo sarebbe un atto di irresponsabilità. Abbiamo la possibilità di ricreare i live. Un nuovo modo di fare concerti. Anche se le piazze e i teatri sono chiusi, la musica non si ferma perché noi abbiamo il mezzo dello streaming. Attraverso i concerti streaming, abbiamo la possibilità di ampliare il nostro pubblico. Il sistema musica non si ferma. Cambia il rapporto tra l’artista e il pubblico. Inventiamo un nuovo modo di comunicare e di fare i live. Così la produzione discografica: questi esperimenti a distanza rendono possibile ciò che prima era impossibile per alcuni artisti. Se non si avevano a disposizione grossi budget era impossibile produrre un disco. Oggi anche con poco, anche da casa è possibile produrre. È una grandissima opportunità per tutti, e chi avrà quel quid in più emergerà.

 

Sei un membro di giuria dei Grammy Awards. Hai tenuto un concerto alla Casa Bianca. Vivi a Los Angeles. Cosa rappresentano per te gli Stati Uniti?

Sono fiero e orgoglioso di essere italiano. Mi considero un cervello in prestito e spero di tornare in Italia e dare un contributo importante da un punto di vista artistico al mio Paese. Ma gli Stati Uniti danno la possibilità di sperimentare. Questa è l’unica vera differenza. In Italia siamo restii al cambiamento, a provare qualcosa di nuovo. L’America ti permette di sperimentare idee nuove. A me piace lanciare il singolo in Italia, lanciare un album in Italia, suonare per il pubblico italiano. A livello culturale, di competenze, siamo imbattibili. Siamo imbattibili in tutti i campi. Ci invidiano! E anche da un punto di vista dell’emergenza, il sistema Italia che viene tanto criticato, in realtà qui è stato copiato. L’importante è ripartire con ottimismo senza dimenticare quello che è successo. Come se adesso fosse sparito tutto.

 

E dell’Italia cosa ci racconti?

Io credo che ci siano grandi possibilità anche in Italia. Sono contrario alla tecnologia, vengo da una scrittura carta e matita. Però oggi la tecnologia permette l’elemento democratico: siamo tutti sullo stesso piano. Chiunque può scrivere una canzone, un brano un testo. Pubblicarla senza grandi risorse e se poi verrà accolta, il successo sarà inevitabile. Oggi anche chi vive in Italia ha un’occasione in più per emergere.

   

Spettacolo: Per te