Sanremo 2020, Rancore al Festival con “Eden”: il testo della canzone

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Dopo il successo dello scorso anno, Rancore torna al Festival di Sanremo 2020 con il brano “Eden”, questo il testo

Reduce dal grande successo ottenuto lo scorso anno in coppia con Daniele Silvestri con il brano “Argento vivo”, Rancore torna al Festival di Sanremo. Il rapper è tra i favoriti dai pronostici per il premio della critica dopo aver conquistato alla sua prima apparizione al teatro Ariston il Premio della Critica “Mia Martini”, Premio della Stampa “Lucio Dalla” e Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo. Il brano scelto per partecipare alla gara è “Eden” descritto così dal rapper: «Nella canzone c’è un filo rosso che collega momenti importanti nella storia dell’uomo sia nella modernità che nell’antichità, momenti di svolta grazie alle scelte fatte. La mela è la metafora della scelta. Anche oggi siamo davanti a un momento decisivo, è come se vivessimo già il futuro visto che tutto cambia molto velocemente». Per Rancore si tratta di un pezzo che ha una sua complessità, un po’ un codice, un rap più ermetico inusuale per il Festival di Sanremo.

Il testo di “Eden”

Questo il testo di “Eden”, il brano che Rancore porterà al Festival di Sanremo 2020:

Questo è un codice, codice

Senti alla fine è solo un codice, codice

Senti le rime è solo un codice, codice

Su queste linee solo un codice

L’11 settembre ti ho riconosciuto

Tu quando dici, grande mela è un codice muto

Tu vuoi nemici, sempre, se la strega è in Iraq

Biancaneve è con i sette nani e dorme in Siria

Passo ma non chiudo!

Cosa ci hai venduto?

Quella mela che è caduta in testa ad Isaac Newton

Rotolando sopra un iPad oro

Per la nuova era

Giù nel sottosuolo o dopo l’atmosfera

Stacca, mordi, spacca, separa

Amati, copriti, carica, spara

Stacca, mordi, spacca, separa

Amati

Carica

Noi stacchiamo la coscienza e mordiamo la terra

Tanto siamo sempre ospiti in qualunque nazione

Chi si limita alla logica è vero che dopo libera la vipera alla base del melo

Che vuole…

Quante favole racconti che sappiamo già tutti

Ogni mela che regali porta un’intuizione

Nonostante questa mela è in mezzo ai falsi frutti è una finzione

E ora il pianeta terra chiama destinazione

Nuovo aggiornamento, nuova simulazione

Nuovo aggiornamento, nuova simulazione

Come l’Eden

Come l’Eden

Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’

Come prima quando tutto era unito

Mentre ora cammino in questo mondo proibito

Come l’Eden

Come l’Eden

Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’

Quando il cielo era infinito

Quando c’era la festa e non serviva l’invito

Dov’è lei? Ora, dov’è lei?

Se ogni scelta crea ciò che siamo

Che faremo della mela attaccata al ramo?

Dimmi chi è la più bella allora dai, giù il nome

Mentre Paride si aggira tra gli dei ansiosi

Quante mele d’oro nei giardini di Giunone

Le parole in bocca come mele dei mafiosi

E per mia nonna ti giuro

Che ha conosciuto il digiuno

È il rimedio più sicuro

E toglierà il dottore in futuro

Il calcolatore si è evoluto

Il muro è caduto

Un inventore muore nella mela che morde c’era il cianuro

Questo è un codice, codice

Senti alla fine è solo un codice, codice

Senti le rime

E dopo

Stacca, mordi, spacca, separa

Amati, copriti, carica

Ancora

L’uomo è dipinto nella tela

Ma non vedi il suo volto è coperto da una mela

Si, solo di favole ora mi meraviglio

Vola

La freccia vola

Ma la mela è la stessa

Che resta in equilibrio

In testa ad ogni figlio

Come l’Eden

Come l’Eden

Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’

Come prima quando tutto era unito

Mentre ora cammino in questo mondo proibito

Come l’Eden

Come l’Eden

Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’

Quando il cielo era infinito

Quando c’era la festa e non serviva l’invito

E se potessi parlare con lei da solo cosa le direi

Di dimenticare quel frastuono

Tra gli errori suoi

E gli errori miei

E guardare avanti senza l’ansia di una gara

Camminare insieme sotto questa luce chiara

Mentre gridano

Guarda, stacca, mordi, spacca, separa

Amati, copriti, carica, spara

Amati, copriti, carica

‘Ta ta ta’

Come prima quando tutto era unito

Mentre ora cammino in questo mondo proibito

Come l’Eden

Come l’Eden

Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’

Quando il cielo era infinito

Quando c’era la festa e non serviva l’invito

Dov’è lei?

Ora, dov’è lei?

Se ogni scelta crea ciò che siamo

Che faremo della mela attaccata al ramo?

Se tu fossi qui

Cosa ti direi

C’è una regola

Sola

Nel regno umano

Non guardare mai giù se precipitiamo

Se precipitiamo.

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